Opinioni, considerazioni e riflessioni tratte dalla pagina Facebook del sito ci indicano in tutta schiettezza che cosa pensa il popolo del serramento della svolta di ieri notte
Lo stop allo sconto in fattura decretato dalla Commissione Bilancio (vedi news) sta suscitando una marea di commenti e telefonate fin dalle prime ore del mattino (c’è anche ci ha inviato sms alle 0.45 e, un altro, alle 1.19). Sui social networks, vedi anche la pagina Facebook di guidafinestra.it, si assiste al dispiegarsi di un ampio spettro di sentimenti, in genere improntati alla soddisfazione per la svolta di ieri notte. Ne scegliamo qualcuno.
C’è chi come Stefania Bomboi esulta con un “Bellissima notizia!” e chi, come Fabrizio Spadafora, sibila un tagliente “Finalmente”. C’è chi come Katia Torresan che si sente fiduciosa ma non troppo dell’esito finale finale con “Speriamo”. Abbiamo i riflessivi come Monica Telleri che esclama:“non siamo di fronte all’abrogazione definitiva ma ci siamo quasi” .. diciamo che è un buon inizio ma fino a quando non ci sarà la pubblicazione ufficiale sulla Gazzetta e senza sorprese dell’ultimo minuto.. non mi sentirò tranquilla!”. C’è chi denuncia il disastro procurato dall’articolo 10 come Isabella Pittiglio “Speriamo, evidentemente si sono resi conto del danno pazzesco sia al settore, sia all’erario!” con conferma in una sorta di controcanto di Roberto Raia che denuncia schietto “intanto sta caz..tina al sottoscritto è costata un bel -36% rispetto all’anno precedente”.
Uno sconsolato Angelo Vasta considera così lo stop allo sconto in fattura: “Tanto ormai sono arrivati a loro scopo m!!. L’Enel ha già recuperato svariati milioni. Le aziende estere senza versare un euro allo Stato italiano hanno recuperato svariati milioni di euro. Quindi possono finalmente abolire questo articolo 10”.
Il tema dell’importazione più o meno birichina viene sollevato da Costantino Del Prete: “Adesso si devono bloccare tutte le aziende che importano infissi in italia senza pagare alcun tassa!!! Devono essere tassati, voglio vedere se fanno concorrenza”. Gli risponde Roberto Raia puntando il dito sul fenomeno ben noto dell’importazione diretta dei clienti: “guarda che l’importazione ci può stare. Però secondo me non dovrebbero godere di incentivi statali perché se di detrazione Irpef si parla e quindi il prodotto deve essere fabbricato in Italia da aziende che pagano le tasse in Italia. Così lo Stato da una parte da e da l’altra prende, no che uno compra le finestre in Bulgaria, manda i soldi all’estero e poi pretende che lo Stato italiano gli conceda bonus e incentivi e gli rimborsi la metà”.
Sigla in finale adombrando possibili sviluppi futuri Giacomo Carboni: “Primo tempo 1 a 0; se nel secondo tempo qualcuno chiederà conto di come mai qualche furbo ha caricato gli oneri finanziari nel credito d’imposta (non deducibili) che pagheremo tutti, forse inizieremo a rimettere le cose in ordine ed ognuno al proprio posto”.
Finisce qui? Per niente. Se ne accorge Luca Cancelli che si interroga e interroga: “Sbaglio o sarà comunque possibile la cessione del credito?”. Gli risponde poco dopo Sandro Solfiti: “Non sbagli. Al momento non si sa nulla di cosa succederà alla cessione del credito: quindi aspetterei ad esultare”. Al che Cancelli replica: “Io penso che sia impossibile che venga modificato il meccanismo della cessione del credito, ci sono troppi interessi (soprattutto per i condomini)”. E non ha torto.
Con buona pace di tutti il meccanismo della cessione del credito (attenzione, non lo sconto in fattura) è ancora attivo. E’ stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 (approvata a fine 2017, governo Gentiloni, se ricordiamo bene). Ad aprile di quest’anno è stato emanato il provvedimento (vedi news) del direttore dell’Agenzia delle Entrate che disciplina le modalità di cessione del credito per singole abitazioni e per i condomini. Esso individua le modalità di cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante, ai sensi dell’articolo 14 del decreto legge n. 63 del 2013, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2019 per interventi di riqualificazione energetica effettuati sulle singole unità immobiliari.
Il provvedimento disciplina, inoltre, la cessione del credito relativo alla detrazione spettante per le spese sostenute dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2021 per gli interventi di riqualificazione energetica realizzati sulle parti comuni di edifici.
Insomma, non finisce qui in ogni senso. Magari con lo sconto in fattura sì ma non certo con la cessione del credito.
a cura di Ennio Braicovich
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