Risoluzione importante ma non vincolante per il Governo. Confermate tutte le criticità, già ampiamente segnalate , dello sconto in fattura
Sullo sconto in fattura ex articolo 10 Decreto Crescita e sulla Risoluzione della Commissione Industria del Senato (vedi news) interviene Unicmi con una nota riservata ai soci e approdata sui nostri tavoli. L’associazione segnala anzitutto che la Risoluzione è sì importante ma non vincolante per il Governo che vuole impegnare e sottolinea alcuni punti che è bene evidenziare:
-la Risoluzione è stata sottoscritta da tutte le forze politiche;
– la Risoluzione non parla di abrogazione dell’articolo 10 ma fornisce eventuali correttivi;
-ora tocca al Governo trovare una soluzione su questo problema attraverso un emendamento alla Legge di Bilancio.
La nota di Unicmi segnala alcuni punti di rilievo della Risoluzione che riprendiamo qui sotto. Essi ci consentono da un lato di confermare gli effetti socialmente dannosi dello sconto in fattura e dall’altro di evidenziare la complessità dei rimedi da attuare se non addirittura l’impossibilità di trovare soluzioni adeguate che soddisfino tutti. I tutto in tempi brevissimi viste le scadenze della Legge di Bilancio. Nelle ore passate, sulla base del testo della Risoluzione, Confartigianato e CNA avevano già segnalato che la soluzione migliore è l’abrogazione dell’articolo 10
Ecco i passaggi della Risoluzione (qui il testo integrale) evidenziati da Unicmi:
il meccanismo di sconto in fattura introdotto dal citato articolo 10 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, concepito nella formulazione iniziale in un’ottica di implementazione e rafforzamento dei meccanismi di detrazione fiscale, appare tuttavia aver determinato alcune difficoltà per le piccole e medie imprese, tenuto conto che si è rilevato pienamente applicabile solamente da parte degli operatori economici dotati di capienza fiscale sufficiente per compensare il credito di imposta e che aggiungono all’attività di installatori di impianti fotovoltaici anche ulteriori attività, come la compravendita di energia elettrica;
nel corso del ciclo di audizioni svolto nell’ambito dell’affare assegnato in esame, è emerso chiaramente l’involontario effetto distorsivo della misura, con la conseguenza che molte piccole e medie imprese rischiano di essere assorbite dalle grandi realtà imprenditoriali, eliminando una filiera di competenze artigianali e professionali che si sono sempre distinte nel settore edilizio. Inoltre, l’attuale formulazione della normativa relativa allo sconto in fattura assume che l’importo dello sconto debba essere pari al valore della detrazione fiscale. Tale assunto non considera adeguatamente il costo della provvista finanziaria e rischia quindi di privilegiare i soggetti che hanno accesso a costo quasi nullo alle risorse finanziarie;
gli effetti potenzialmente distorsivi della norma sono stati richiamati anche dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), tramite segnalazione inviata alla Presidente del Senato, al Presidente della Camera dei Deputati, al Presidente del Consiglio dei Ministri e all’Agenzia delle Entrate, in data 31 ottobre 2019. L’Autorità, pur comprendendo e condividendo l’intento del legislatore teso a incentivare lo sviluppo delle energie rinnovabili, ha evidenziato che la modalità di fruizione della cessione del credito finisce per generare vantaggi competitivi in capo solamente alle imprese di maggiori dimensioni o ai grandi trader di energia, che dispongono di ampia liquidità, di rilevante capacità di ricorrere al credito bancario e di imporre la tempistica dei pagamenti ai propri fornitori, nonché in grado di recuperare facilmente il credito in compensazione in quanto grandi debitrici fiscali. Al contempo, per le imprese di piccole e medie dimensioni, lo strumento della cessione del credito con recupero a compensazione è di difficile, se non impossibile, utilizzo;
è vero, altresì, che rispetto agli strumenti dello sconto e della cessione, il mercato sta rispondendo in maniera autonoma alle criticità evidenziate, tramite iniziative commerciali di supporto finalizzate a massimizzare l’incontro tra gli operatori che necessitano di cedere il credito e i soggetti disponibili ad acquistarlo. Tale processo, tuttavia, necessita di adeguati tempi di diffusione e di organizzazione da parte degli operatori, in particolare di quelli di minori dimensioni, determinando quindi la necessità di individuare, nel breve periodo, un meccanismo transitorio di protezione a favore di questi ultimi,
a cura di Ennio Braicovich
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