Poteva essere un anno discreto, addirittura forse buono, il 2020 se non ci fosse capitato il coronavirus
I serramenti nel 2020? Tutto sembrava andare discretamente bene finché non è arrivato il coronavirus, il suo impatto sanitario ed economico e le sue tante incognite messe in evidenza dal Rapporto 1_2020 di Unicmi (vedi news). Infatti, secondo il documento elaborato dall’Ufficio Studi Economici Unicmi sotto il coordinamento scientifico del prof. Carmine Garzia le tendenze sembravano positive, come mostra il grafico in copertina (ovviamente elaborato senza tener onto dell’impatto del coronavirus). Tutto mostrava il segno più: i dati sull’evoluzione del portafoglio commesse dei serramentisti e dei costruttori di facciate, la percentuale di produttori che segnalava una crescita dell’acquisito rispetto al 2018, la partenza di grandi lavori, il miglioramento delle performance economiche e finanziarie delle aziende. Fino all’arrivo del Covid-19 e le sue incognite.
Tendenze dei serramenti (a prescindere dal Covid-19)
Il mercato del residenziale continua ad essere alimentato dalla sostituzione e, in questo scenario, i serramenti metallici, sono destinati a perdere quote di mercato a favore del PVC che copre in modo più efficace la fascia medio-basse del mercato (che è quella preponderante). Pertanto, le aziende costruttrici di serramenti metallici devono continuare a presidiare il segmento premium della domanda puntando alla differenziazione nel prodotto e nel servizio (inclusa l’installazione), e devono ricercare spazi di crescita in altri segmenti, come le costruzioni non residenziali.
Il 2019 conferma la ripresa della domanda di serramenti e facciate iniziata nel 2016 anche se il tasso di crescita ha risentito della situazione economica generale ed è sceso dal 3,7% del 2018 al 2,7% del 2019 (Figura 11 in alto). Le previsioni restano moderatamente positive per il biennio successivo. La domanda complessiva ha superato i 4,8 miliardi di cui 3 miliardi nel segmento residenziale e 1,8 miliardi nel segmento non residenziale. Per il prossimo si prevede un ulteriore crescita che porterà la domanda totale di serramenti ad oltre 5 miliardi di Euro nel 2021.
Nel segmento residenziale la maggior parte della domanda di serramenti è generata dal mercato del rinnovo che ha assorbito, nel 2019, 4,27 milioni di finestre contro 1,17 nel segmento del nuovo. Nei prossimi due anni entrambi i mercati saranno interessati da un trend positivo, in particolare il segmento del nuovo registrerà un tasso di crescita leggermente superiore tuttavia il suo contributo in valore assoluto alla crescita del mercato sarà relativamente limitato (Figura 13).
Dal 2014 è partito un processo di radicale cambiamento delle quote di mercato (in valore) dei tre principali materiali utilizzati per produrre serramenti (alluminio, legno e PVC) sia nel segmento residenziale sia in quello non residenziale (escludendo dal calcolo le facciate continue). I serramenti in PVC sono stati caratterizzati da una significativa crescita passando da una quota di mercato del 28% nel 2014 ad una quota di mercato del 32,2% nel 2019 (Figura 14) grazie alla penetrazione nel segmento del residenziale recupero, dove hanno una posizione di leadership assoluta.
La quota di mercato dei serramenti in legno, che hanno perso una parte significativa del mercato a favore del PVC, è destinata assestarsi dal 2019 in avanti. Le quote di mercato dei serramenti in alluminio sono relativamente stabili per il periodo considerato con la previsione di una lieve diminuzione 2020 e 2021 a vantaggio del PVC. Nonostante il riposizionamento su una fascia premium, i serramenti in alluminio perdono quote di mercato per via della progressiva saturazione, e della bassa crescita, del segmento medio-alto della domanda.
L’analisi delle quote di mercato in volumi conferma la leadership dei serramenti in PVC, che sono diventati leader di mercato in termini di unità finestre vendute con una quota 40% in volume, seguono i serramenti in alluminio con una quota del 33% e quelli in legno con circa il 27% delle unità vendute (Figura 15).
L’import di serramenti
Le importazioni di serramenti in PVC sono una realtà consolidata in un mercato attrattivo come quello italiano e sono passate, in meno di dieci anni, da 37 ad oltre 100 milioni di Euro. Per il 2020 si prevede un ulteriore crescita con un valore pari a 114 milioni di Euro (Figura 16).
I principali paesi da cui provengono le importazioni sono: Germania, Austria, Polonia e Romania (Figura 17).
Le importazioni della Polonia, e in misura minore quelle dalla Germania, continuano a crescere a ritmi molto significativi grazie alla forte competitività di diversi player di grandi dimensioni, ben radicati sul territorio nazionale grazie a capillari reti di vendita.
Il mercato del prodotto estero è costituito da prodotti di fascia media e medio-alta provenienti da Austria, Germania e Polonia. Non trova conferma il trend osservato negli scorsi anni che vedeva una buona crescita delle importazioni di prodotto rumeno collocato su una fascia di prezzo medio-bassa e prodotto da realtà di piccole e medie dimensioni.
Le importazioni sono calcolate sui prezzi all’ingrosso, quindi, il valore va moltiplicato di circa 2,4 volte per avere un riscontro dell’effettiva incidenza che le importazioni hanno sul valore totale (installato) del mercato italiano.
Si può stimare l’impatto a valore di mercato (prezzo finale al pubblico dei serramenti installati) in circa 260 milioni di Euro nel 2019. Questo vuol dire che le importazioni di serramenti in PVC incidono per poco meno del 9% sulle vendite di serramenti nel segmento residenziale.
(continua)
a cura di Ennio Braicovich
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