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Settore serramenti 2007-2017: Quali aziende hanno chiuso?

Nel suo periodico blog l’analista di mercato Vladimiro Barocco si sofferma, senza sconti, sulla natura delle aziende del settore serramenti e sul modo con cui esse hanno affrontato il decennio più terribile. Con un focus unico sulle rivendite

Da parte mia divido le aziende del settore serramenti in tre gruppi:

a) Le aziende che aspettavano i clienti. Questi hanno preferito le aziende operose che presentavano offerte che meglio soddisfacevano le loro esigenze o proponevano un’offerta di maggiore valore. In questo caso i clienti percepivano di ricevere di più in cambio del denaro pagato.

b) Le aziende che non sapevano vendere, senza sconti. Purtroppo il loro margine si riduceva e non era sufficiente a coprire le uscite. Se prima dell’inizio della crisi era comune per i rivenditori acquistare con uno sconto del 50%, con il persistere della crisi lo sconto è stato abbassato al 45%. Da parte dei rivenditori era pratica comune applicare ai consumatori uno sconto del 15%, mantenuto anche dopo l’aumento del prezzo dei produttori, per effetto della riduzione dello sconto.
Continuare a praticare lo sconto (15%) ai consumatori ha ridotto il margine dei rivenditori dal 41,2% al 35,3% sino ad avere un margine del 31,3% nei casi in cui lo sconto concesso saliva al 20% pur di ottenere la vendita. Insegnamento: pensare alle spese da pagare prima di applicare uno sconto. Con un margine del 30% si cammina sul margine di un burrone.

c) Le aziende senza obiettivi, in questo modo si trovavano senza una luce che illuminasse il loro viaggio. Gli obiettivi più importanti di un’azienda meritano un apposito post.

Arrivederci al prossimo post

Vladimiro Barocco

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