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Sicurezza anticrimine. Prevedere i furti in abitazione: una ricerca Transcrime

Furti in abitazione come prevederli è il tema della ricerca Trascrime realizzata da Marco Dugato, Stefano Caneppele, Serena Favarin, Martina Rotondi in collaborazione con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Ministero dell’Interno. Ecco le mappe dei furti di Milano, Roma e Bari.

Transcrime Joint Research Centre on Transnational Crime è il Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell’Università degli Studi di Trento. Il centro, diretto da Ernesto Ugo Savona, professore di criminologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha sede a Milano e a Trento e ha uno staff di più di 20 persone composto da ricercatori accademici, ricercatori a contratto, dottorandi, interni e personale amministrativo. Le risorse di Transcrime provengono interamente da contratti e finanziamenti erogati da enti privati e istituzioni pubbliche locali, nazionali ed internazionali.
Questa ricerca presenta un modello predittivo per i furti in abitazione. Nel rapporto si indica perché lo studio dei furti in abitazione è rilevante a livello europeo e italiano. Si spiega, poi, come l’utilizzo di modelli previsionali possa aiutare a prevenire i furti in abitazione, con particolare attenzione alla metodologia utilizzata. Infine, si testa e si applica positivamente un modello previsionale alle città di Milano, Roma e Bari, suggerendo ipotesi per la riduzione del fenomeno. Le tre mappe previsionali per il 2015 sono in gallery.

E l’Europa?
I furti in abitazione sono in crescita in molti paesi europei, ad eccezione del Regno Unito.
L’aumento è avvenuto soprattutto a partire dal 2008 (figura in gallery).
Diverse sono le possibili cause di questo incremento, in particolare, la crisi economica europea può aver influito in molti modi. Da un lato, la prolungata mancanza di opportunità di lavoro legale può aver aumentato il numero di potenziali autori di furti in abitazione e può aver favorito lo svilupparsi di bande specializzate in rapine e furti in abitazione che operano spostandosi all’interno dello spazio comune europeo.
Dall’altro, la riduzione delle risorse (pubbliche e private) può aver indebolito i sistemi di prevenzione a difesa delle abitazioni, rendendo più facile la commissione dei reati.
In Italia, l’aumento dei furti in abitazione è stato maggiore rispetto ad altri paesi europei.
I furti sono più che raddoppiati dal 2004 al 2013 (+127%). Nel 2004, si registravano in media 304 furti in abitazione al giorno. Nel 2013, la media è di 689 furti.
Nell’ultimo anno questo incremento si è arrestato.
Nel 2014, sono stati denunciati 251.433 furti in abitazione in Italia, un valore quasi identico a quello registrato nel 2013.
• I furti sono diminuiti nelle regioni del Centro (-4%) e Sud e Isole (-6%), mentre nel Nord la crescita è continuata (+3%).
• Il furti sono avvenuti principalmente nelle regioni del Nord, nei comuni medio-grandi (tra 100 e 500 mila abitanti).
• L’analisi dei furti avvenuti in un campione composto da 1.204 comuni italiani (35% circa della popolazione italiana) ha dimostrato che i furti si concentrano prevalentemente nei mesi da ottobre a gennaio, nei giorni di venerdì e sabato e tra le 8 e le 10 del mattino o tra le 17 e le 20 di sera.
I furti in abitazione hanno un forte impatto sulla sicurezza dei cittadini.
Diversi studi hanno, infatti, rilevato come spesso le vittime accusino gravi e durature conseguenze sul proprio benessere psicofisico.
La ricerca occorre dirlo non prende in considerazione la presenza o meno di prodotti per la sicurezza passiva e attiva ma solo dati più generali (ubicazione edificio, anagrafe ecc.)

Fattori di rischio
I fattori attori di rischio sono rappresentati da:
FORTE INFLUENZA
Alta percentuale popolazione +70 anni
Presenza di negozi “Compro Oro”
Presenza di edilizia residenziale pubblica

MEDIA INFLUENZA
Alta percentuale di stranieri residenti
Bassa densità abitativa
Bassa percentuale di votanti
Bassi valori immobiliari
Presenza di campi nomadi
Presenza di sedi Servizi per le
Tossicodipendenze

DEBOLE – NULLA INFLUENZA
Alta densità abitativa
Alti valori immobiliari
Presenza di presidi Forze di Polizia

Conclusioni
Ma quanto sono attendibili queste mappe? Ecco la risposta.
La mappa di Milano realizzata per il 2014 ha predetto il 29,3% di tutti i furti in abitazione registrati nel 2014. Questi furti sono avvenuti nelle aree predette come a rischio alto (colore azzurro) o molto alto (colore blu) che rappresentano il 7,7% della superficie della città di Milano. Le aree definite a rischio sono concentrate tra la circonvallazione interna e quella esterna della città e coinvolgono soprattutto i quartieri di Centrale, Buenos Aires – Porta Venezia, XXII Marzo, Isola e De Angeli – Monte Rosa.

La mappa di Roma ha predetto il 47,1% di tutti i furti in abitazione registrati nel 2014. La previsione si concentra nelle aree a rischio alto (colore azzurro) o molto alto (colore blu) che rappresentano il 5,0% della superficie della città di Roma. Le zone più a rischio si concentrano nel Centro Storico (Rioni Ponte, Regola, Sant’Eustacchio, Sant’Angelo, Campo Marzio, Colonna ed Esquilino) e nei quartieri Aurelio, Gianicolense, Della Vittoria, Appio Latino e Nomentano.
La mappa di Bari ha predetto il 41,6% di tutti i furti in abitazione registrati nel 2014. La previsione si concentra nelle aree a rischio alto (colore azzurro) o molto alto (colore blu) che rappresentano il 4,1% della superficie della città di Bari. Queste aree si concentrano principalmente nei quartieri Libertà, Murat e Madonnella.
Quale quindi la “lezione” che viene da queste ricerche? Occorre studiarle e utilizzarle per proporre con maggiore forza porte antieffrazione, finestre antieffrazione, persiane e avvolgibili di sicurezza, grate proprio in quelle zone che sono purtroppo al centro delle attenzioni dei malviventi. Un'opportunità da cogliere.