La versione aggiornata della norma sui criteri di sicurezza dei prodotti vetrari in edilizia presenta parecchie “rifiniture” e qualche novità: per i campi da gioco vetrati, i vetri nelle scuole, le vetrine, i vetri inclinati, le pinne di controventamento. Avanza l’HST.
Quali modifiche sono state introdotte nella UNI 7607 versione 2021, norma regina per la sicurezza nelle applicazioni vetrarie in edilizia? Che cosa cambia per vetrai, serramentisti, rivenditori e progettisti? Che cosa cambia nelle costruzioni vetrate di cui occorre tenere assolutamente conto? Dopo il primo lancio della notizia (clicca qui) abbiamo voluto scendere nei dettagli facendo intervenire operatori di primo piano del settore vetri e serramenti.
UNI 7697 e i serramenti
Anzitutto sentiamo per un primo vaglio Luis Oberrauch di Finstral, primario produttore di serramenti ma anche di vetri isolanti. L’azienda sta costruendo una seconda vetreria a Oppeano, VR, investendo 20 milioni di euro. Diventerà probabilmente la prima vetreria d’Italia per quantità prodotte. Oberrauch rassicura il mondo del serramento tradizionale affermando, prudente: “No, non appare esserci nulla di nuovo nella 7697 che riguarda l’ambito stretto dei serramenti. Naturalmente occorrerà leggere per bene la norma. Come si sa, i dettagli possono contare molto”.
Anche Ennio Mognato di Stazione sperimentale del Vetro, normatore ed e esperto di vetro piano di livello internazionale, si vuole rassicurante: “Non mi pare esserci nulla di particolarmente nuovo per i serramentisti in questo aggiornamento”. Anche perché, continua: “In questo momento sono molto preoccupato da quello che sta avvenendo a livello di Commissione europea e di CEN. Ora la nostra attenzione è tutta dedicata al blocco in sede europea delle norme relative alle vetrazioni”. Una problematica che i normatori del settore serramenti e schermature e chiusure tecniche conoscono bene e che ha tempi medio-lunghi di risoluzione.
I dettagli della nuova 7697
Per i dettagli della nuova 7697 facciamo allora intervenire, in una sorta di tavola rotonda in differita, chi della norma si è occupato sempre, anche se in videoconferenza: Giuseppe Vita dell’Ufficio tecnico di Saint-Gobain e coordinatore del GL Vetro piano di UNI che ha elaborato la norma, Fabrizio Dacol, direttore tecnico del Glass Group, una vita dedicata al vetro, e Mauro Lardini, market developer di Technoform-TGI, con una corposa esperienza nel mondo del vetro e del serramento alle spalle. In questo quadro è doveroso ricordare che il presidente della Commissione Vetro Piano è l’ing. Niccolò Padoan (Pilkington) e project leader dei lavori di revisione della norma è stato Dario Atzori di Assovetro.
Così Giuseppe Vita, coordinatore del GL Vetro piano, ci offre una visione d’assieme del lavoro compiuto: “Il Gruppo di Lavoro che ha redatto la nuova versione della UNI 7697 ha fatto sostanzialmente un lavoro di affinamento della versione del 2015. Si sono affrontati i punti che erano stati giudicati poco comprensibili e aspetti diventati necessari da affrontare alla luce degli sviluppi del mercato e delle applicazioni. Tra l’altro, abbiamo corretto un errore presente nella versione precedente”.
Riempite le caselle vuote
Quale lavoro è stato fatto, in particolare? Vita: “Ad esempio, sono state riempite le caselle lasciate vuote nelle tabelle che costituiscono il cuore della norma. Un altro esempio è l’inserimento delle prescrizioni per le vetrate perimetrali dei giochi, come il padel, gioco in grande ascesa. Una richiesta emersa anche dalle osservazioni che ci sono giunte nella fase di pubblica inchiesta. In ragione di sicurezza abbiamo prescritto il vetro stratificato di sicurezza, una raccomandazione che vale per tutti quei giochi che hanno delle pareti vetrate al perimetro del campo. Inserire un vetro temprato avrebbe poco senso in quanto si rischia la rottura e quindi la frammentazione delle lastre in pezzi anche pericolosi”.
Meglio precisate le vetrine
E poi? Chiediamo. Il coordinatore del GL aggiunge: “Abbiamo lavorato sul concetto di vetrina definendo tale una superficie vetrata di superficie superiore ai 6 metri quadrati: abbiamo raccomandato lastre solo stratificate di sicurezza, se singole, e per il vetro camera un doppio vetro stratificato”.
Si inserisce nella conversazione Fabrizio Da Col di Glass Group che afferma: “Per le vetrine è stata fatta un’importante precisazione. In effetti era già stata introdotta tempo addietro, nel 2007, ma non era più presente nella versione del 2015. Il che ha messo in difficoltà gli operatori rendendoli indecisi sul da farsi. La domanda ricorrente di vetrai e serramentisti era: temperato o stratificato? Le due scelte determinano costi assolutamente diversi. Un vetro da 6 metri quadri è una bella lastra da 3×2 metri, ma non basta. Come sanno tutti, oggi il mercato pretende misure molto, molto grandi. L’adozione dei sei metri come limite inferiore dovrebbe impedire la costruzione di vetrine da 10 metri quadri in temprato. Naturalmente la prescrizione non basta perché ci deve essere sempre l’intervento della progettazione: il progettista deve sempre valutare il rischio di rottura”.
I vetri per le università
Riprende il filo il coordinatore Vita: “Un altro punto importante, nuovo, introdotto è stata la distinzione tra università e istituti parificati e tutte le altre scuole. Si sa che nelle università si installano spesso facciate vetrate e grandi vetrazioni. Tra i tanti requisiti che devono rispettare vi sono sia i criteri di sicurezza che il fattore solare che di legge deve essere inferiore o uguale a 0,35. In questi casi la prescrizione di un doppio stratificato generava costi elevati. Quando si parla di vetri a controllo solare, bisogna ricorrere alla tempra. Così per le università si è deciso che la lastra esterna della vetrata isolante poteva essere temprata di sicurezza, trattata HST-Heat Soak Treatment. Per le altre scuole dagli asili alle secondarie, rimane la prescrizione del doppio stratificato di sicurezza”.
“E’ stata una misura di buon senso, aggiunge Da Col, perché i fattori di rischio sono molto diversi tra le università e le altre scuole. Si sa che quando si fanno le facciate vetrate nelle università, il vetro a controllo solare o viene disatteso perché costa troppo in versione stratificata o viene applicato in versione temprata.”
Grandi vetri, tanta energia solare
Sul tema Mauro Lardini di Technoform offre un ragionamento a spettro più ampio: “Certamente la UNI 7697 è una norma sulla sicurezza dei prodotti vetrari. Tuttavia, vista la tendenza ad adottare vetri di grandi dimensioni, dobbiamo tener in gran conto il fattore Temperatura del sistema vetro+serramento e vetro+facciata. L’energia che il sole irradia va a stressare involucro e vetri e deve essere messa sotto controllo. Le tende interne, i coating e, ancor più, i doppi coating incrementano tali temperature. Quindi, in futuro ci sarà un crescente bisogno di trattamenti termici dei vetri. Ecco perché il temprato HST è stato tenuto in alta considerazione”.
In effetti evidenzia Giuseppe Vita: “L’HST rimane fondamentale. Per questo si è accettata la proposta di Unicmi di sottoporre a HST anche i vetri intelaiati sui quattro lati e non solo sulle vetrate fissate per punti o vincolate su due lati. Questo vale per tutte quelle lastre temprate collocate a più di quattro metri di altezza”.
Vetri inclinati
Continua il coordinatore del GL: “Abbiamo corretto un errore che rendeva poco comprensibile il testo a proposito dei vetri inclinati. Ora nelle facciate inclinate verso l’esterno poste a una certa altezza, dai 4 metri in su, il vetro esterno deve essere stratificato di sicurezza proprio perché eventuali proiezioni di schegge di vetro possono cadere in testa alla gente. Al pari del concetto di copertura”.
Pinne di controventamento
Un altro punto nuovo riguarda le costruzioni vetrate che presentano pinne di controventamento, verticali o orizzontali, in vetro. Sempre Vita: “Si sa che nei paesi anglosassoni si adottano pinne in vetro monolitico. Noi abbiamo ragionato in termini di sicurezza. Avendo la pinna una funzione portante, se vi fosse una sua rottura, tale funzione verrebbe meno. Così abbiamo inserito l’obbligo di utilizzare un vetro stratificato di sicurezza”.
Intercalare rigido a prova di temperatura di impiego
Una precisazione importante è stata introdotta a suo tempo, versione 2015, per le caratteristiche del vetro stratificato e per l’intercalare rigido inserito tra le due lastre di vetro. Ma è una indicazione largamente disattesa, evidenzia con stupore il direttore tecnico del Glass Group Da Col: “Si fa un gran parlare di sicurezza dei parapetti vetrati e nessuno legge bene la nota 3 nella tabella 8.1 che è di assoluto rilievo e che riguarda il rischio PR post rottura, essenziale, ad esempio, per i vetri di parapetto. Serve a limitare il rischio PR perché si parla di mantenimento della resistenza post rottura alle temperature di impiego della vetrata”.
E’ notorio che i produttori di componenti per parapetti, ad esempio, fanno usualmente le prove a temperatura di laboratorio: 20°. Sempre Da Col: “D’estate un parapetto vetrato può raggiungere temperatura elevate. Occorre vedere se a 35°, 40° e oltre le lastre di stratificato stanno ancora su. Quindi, occorre analizzare per bene le schede tecniche dei produttori di intercalare rigido”. E questa è una delle tante indicazioni pratiche di cui è piena la 7697 e che pochi leggono bene.
La progettazione del vetro
E’ un esempio che permette a Da Col di riprendere il concetto di progettazione delle strutture vetrate che aveva già citato in precedenza: “Nella norma vi sono molte indicazione pratiche che vetrai, serramentisti e progettisti non leggono mai o, se le leggono, non le applicano quasi mai. Lì vi sono delle raccomandazioni che sono da rispettare strettamente”.
Si riallaccia a questo ‘suggerimento’ Lardini che così rilancia: “Invito tutti i lettori a dare un’attenta lettura al capitolo 9 della 7697 che riguarda la progettazione delle vetrazioni. Tutti si limitano a dare un’occhiata alle due tabelle obbligatorie 8.1 (applicazioni) e 8.2 (destinazioni d’uso) e a quella volontaria finale che riguarda le classificazioni antiesplosione e antiproiettile. Lì pescano la soluzione al loro problema. E’ vero che le tabelle costituiscono il cuore della 7697 ma, attenzione, ciò non basta. Come noto, la norma tratta i casi in linea generale e quindi la pura e semplice applicazione delle tabelle non è sufficiente perché prudenza e professionalità vogliono che si esamini il caso specifico in ogni dettaglio alla ricerca dei possibili rischi. Un’analisi accurata dei rischi è sempre indispensabile per giungere a una corretta progettazione e quindi alla costruzione di strutture vetrate sicure”.
La foto del campo di padel disseminato di frammenti, anche grossi, di vetro è tratta da www.sportbs.es
a cura di Ennio Braicovich
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