Ridotta dal 30% al 15% la detrazione fiscale CITE per i nuovi infissi. Termina il 30 giugno 2018
Addio al credito di imposta per la sostituzione dei vecchi serramenti in Francia. Una mannaia si è abbattuta a fine 2017 sui produttori di serramenti francesi e sui loro clienti. Dall’inizio del 2018 essi si vedono fortemente ridotti i crediti di imposta per la sostituzione dei vecchi infissi che per di più entro qualche mese finiranno. Il tutto a causa della prima Legge di Bilancio (il budget) della Presidenza Macron.
I segnali erano chiari fin da fine settembre quando il governo francese aveva fatto trapelare la decisione di tagliare del tutto il credito di imposta per le finestre che stato per parecchi anni pari al 30% sulle spese per i nuovi infissi. Poi, le proteste della categoria hanno fatto sì che il provvedimento iniziale si attenuasse ma non del tutto.
Così il Parlamento transalpino a fine dicembre ha approvato la proroga del Credito di Imposta per la Transizione Energetica (CITE) fino a fine 2018 ma con importanti tagli. Così il credito di imposta per le nuove finestre si abbassa dal 30 al 15% per un massimale di spesa di 8 mila € per una persona e di 16 mila per due + 400€ per ogni persona a carico. Il CITE per le finestre termina il 30 giugno. Tuttavia i lavori potranno proseguire fino a fine anno se il preventivo viene accettato entro il 30 giugno e accompagnato da un anticipo. Il saldo andrà effettuato entro il 31 dicembre 2018.
Un vincolo non indifferente della miniproroga del CITE è che si vadano a sostituire le finestre dotate di vetri a lastra singola. Il provvedimento riguarda le finestre, le porte di ingresso e gli schermi oscuranti.
Il periodo di detrazione è di 5 anni. I clienti potranno continuare a godere dell’ecoprestito a tasso zero (EcoPTZ) e della IVA agevolata del 5,5% (prevista da tanti anni per i lavori di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione).
Secondo le stime degli industriali della finestra, la fine del CITE potrebbe causare la perdita tra i 6 e gli 8 mila posti di lavoro nel settore nonché il riemergere di lavori eseguiti al nero. Secondo Patrick Bouvet, presidente dell’UFME, l’associazione dei produttori industriali di serramenti “la decisione del Governo è catastrofica. Meglio sarebbe stato attuare una graduale diminuzione nel tempo del credito di imposta per le nuove finestre. Così è troppo brutale”.
Per fortuna il settore dell’edilizia francese sta conoscendo un periodo positivo. La ripresa, annunciata nel 2016, si è confermata nel 2017 e dovrebbe accentuarsi nel corso di quest’anno.
(eb)
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