Il decreto-legge Sostegni-ter all’articolo 26 riscrive per l’ennesima volta l’art. 121 del Decreto Rilancio e vieta ulteriori cessioni del credito oltre la prima per Superbonus e gli altri bonus edilizi. Facile prevedere il blocco del mercato
Questa stretta farà molto, molto male e rischia di bloccare il mercato dell’edilizia. Ci riferiamo alla stretta su cessione del credito e sconto in fattura introdotta dall’articolo 26 del decreto-legge Sostegni-ter in via di pubblicazione in Gazzetta. Di fatto l’articolo 26 vieta ulteriori cessioni del credito oltre la prima. Quindi, un solo passaggio dal cliente in poi se egli/ella cede alla banca e la banca non potrà più cedere il credito acquisito. Se invece cede all’artigiano, al rivenditore ecc questi potrà cedere il credito alla banca, questa non potrà cedere più il credito. In questo secondo caso avremo quindi due soli passaggi. Di fatto viene meno il mercato secondario del credito. Inoltre, i crediti che alla data del 7 febbraio 2022 sono stati oggetto di una precedente cessione o di sconto potranno essere di una sola ulteriore cessione.
Di fatto l’articolo 26 spegne la cessione del credito e affossa di fatto lo sconto in fattura. E, se non verrà modificato dal Parlamento, probabilmente abbatterà di molto il fervore registrato in edilizia nell’ultimo anno e mezzo. Una scelta sciagurata e incomprensibile. Peraltro registriamo che l’articolo 121 subisce la dodicesima modifica nel giro di 18 mesi.
Il decreto-legge Sostegni-ter è intitolato “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico”. Vedrà probabilmente la luce sulla Gazzetta Ufficiale che apparirà lunedì.
Curiosamente il comunicato stampa del Governo sul Sostegni-ter nn fa menzione del provvedimento all’art. 26 che peraltro inciderà fortemente sull’attività edilizia. Naturalmente la parola finale spetterà al Parlamento che ha sessanta giorni di tempo per approvare, con modifiche, il provvedimento.
I primi commenti sulla stretta
Durissimi i primi commenti di Federlegno e Ance sulla stretta introdotta dal governo Draghi.
Così il presidente Claudio Feltrin di FederlegnoArredo si vede costretto “a prendere atto che il Governo ha deciso di rinnegare sé stesso, gettando imprenditori e famiglie nel caos più completo e bloccando un settore trainante come lo è l’edilizia per l’intero Paese”.
E ancora: “Una decisione davvero incomprensibile, oltre che ingiustificata, che renderebbe, di fatto, l’opzione dello sconto in fattura inapplicabile da parte di tutti gli imprenditori, grandi e piccoli, che proprio sulla base di quanto deciso con la legge di Bilancio di fine anno, hanno pianificato investimenti e piano di lavoro
Va giù duro anche Gabriele Buia di Ance: ““Basta con i continui cambiamenti al funzionamento del Superbonus. L’incertezza delle regole, anche con provvedimenti retroattivi, scoraggia il mercato e le imprese più serie.
Giusto l’obiettivo di contrastare le frodi, ma non si possono colpire continuamente migliaia di cittadini e di imprese corrette impegnate in interventi di riqualificazione energetica e sismica. Ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato”.
a cura di Ennio Braicovich
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