Il Superbonus 110, ovvero l’ecobonus 110pc inserito in Decreto Rilancio, avanza come un treno, in attesa della pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale che avverrà nelle prossime ore. La proposta seduce enormemente condomini di mezza Italia e proprietari di villette monofamiliari di fronte alla prospettiva di non spender nulla rendendo più bello ed energeticamente efficiente il proprio edificio. La stessa proposta sponsorizzata fortemente dall’associazione degli imprenditori edili Ance tuttavia non raccoglie un consenso unanime nel mondo delle imprese edili. Tutt’altro.
Lo evidenzia la presa di posizione di Rete Irene che sottolinea come il provvedimento, se non verrà modificato, sarà la pietra tombale delle PMI e propone il transfer immediato del credito di imposta alle imprese e da queste alle banche, finanziarie, esco…Altrimenti sarà crisi nera.
La stessa proposta trova una ambivalente accoglienza da parte del mondo dei serramenti: chi la vede come opportunità, chi come occasione mancata o addirittura come la peste nera.
In questo video l’ing. Giovanni Tisi, consulente del settore serramenti per un’ampia gamma di temi quali marcatura CE, Ecobonus, sconto in fattura, cessione del credito…, illustra i principali contenuti del provvedimento del Governo che innalza l’ecobonus al 110% per interventi complessivi sull’edificio (condominio) o sull’unità immobiliare. E affronta i temi molto dibattuti dello sconto in fattura e della cessione del credito.
Il primo chiarimento riguarda il superbonus 110 che è riservato agli interventi complessivi sull’involucro (cappotto termico, caldaia) che fanno fare un salto di due classi di efficienza energetica. Questi interventi pesanti trascinano il superbonus 110 sugli interventi minori come infissi, schermature solari. Solo in questo caso i serramenti e gli schermi ottengono l’ecobonus 110%.
Il tipico intervento di sostituzione dei serramenti rimane incentivato con l’aliquota del 50% che verrà normalmente posta in detrazione su 10 anni.
Superbonus 110, sconto in fattura e cessione del credito
Aspetti importanti del decreto, contenuti all’art. 128 ter della bozza (il numero potrebbe cambiare nel testo definitivo in Gazzetta) sono la cessione del credito e dello sconto in fattura che sono recuperabili su 5 anni (anziché 10) e si applicano su tutti gli interventi. Anche la sostituzione dei serramenti e l’installazione delle schermature solari. Lo sconto in fattura ritorna quindi alla ribalta dopo la bocciatura di massa dello scorso anno. Novità di quest’anno è che il credito di imposta è cedibile a banche, assicurazioni, finanziarie, esco, fornitori..
La cessione del credito di imposta è un’opportunità che esiste da anni. Nel settore serramenti non si è mai fermata ed è stata praticata anche quest’anno traducendosi spesso in uno sconto in fattura in differita ma tale è e resta. L’art. 128 ter riabilita, se vogliamo, lo sconto in fattura. Il serramentista sarà libero di compensarlo su 5 anni o di cederlo a banche, finanziarie ecc.
Consiglio spassionato di Tisi ai serramentisti e ai rivenditori è di stare bene attenti a non perdere le opportunità della cessione del credito di imposta e dello sconto in fattura: “Altrimenti rischiate di non vendere più perché ci sarà chi lo praticherà. Anzi lo sta già praticando”.
Fin qui il parere dell’esperto.
Il consiglio di Guidafinestra è di esplorare attentamente queste due possibilità – cessione del credito e sconto in fattura – che sono nuove per moltissimi e richiedono un’ accurata gestione finanziaria e fiscale e una certa solidità di azienda, oltre che una contrattualistica ad hoc. Non dobbiamo però dimenticare che per venire incontro ai clienti c’è sempre il credito al consumo che permette al serramentista e al rivenditore di ricevere il corrispettivo pochi giorni dopo l’installazione dei nuovi infissi e schermature e il collaudo lavori. In tempi di carenza di liquidità è un’opzione doverosamente praticabile.
a cura di EB
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