“chiarito che anche le porte interne, oltre alle finestre, sono detraibili, posto che contribuiscono a migliorare l’efficientamento energetico dell’edificio”.
Il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, è intervenuto ieri in audizione, presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, sulle disposizioni attuative delle misure per l’efficientamento energetico degli edifici, previste nel decreto Rilancio agli articoli 119 e 121, ovvero il cosiddetto Superbonus.
Rispondendo ai parlamentari, il ministro ha alluso alla necessità di prolungare il Superbonus oltre la data del 31 dicembre 2021 fissata di legge. L’attuale è sostanzialmente un periodo di sperimentazione. Per valutare compiutamente l’effetto complessivo di una norma occorrerebbe almeno un triennio. Se non di più. E’ questo un passo molto importante che va collegato anche alla grande complessità degli interventi sui condomini che richiedono tempi molto lunghi di approvazione, pratiche di finanziamento, redazione di progetto ed esecuzione delle opere. Qui un estratto dell’intervento di Patuanelli recuperabile in video qui.
Il Superbonus secondo Patuanelli
“La misura di prospettiva che abbiamo voluto inserire nel decreto Rilancio è proprio il Superbonus, cioè l’aumento per alcune categorie di interventi edilizi delle aliquote di detrazione al 110%.
Non sto ovviamente a ribadire l’importanza dell’essere andati oltre al 100%, proprio perché il meccanismo di cessione del credito porterà a un necessario sconto della cessione. Quindi, partire da una aliquota del 110% farà sì che anche il meccanismo di sconto garantirà comunque al cliente, al fruitore iniziale del credito di vedere realizzati i lavori nella propria residenza o nel proprio edificio, sostanzialmente in modo gratuito, o con una detrazione in 5 anni o con uno sconto diretto in fattura.
In sede di conversione, i lavori parlamentari hanno nettamente e decisamente migliorato il testo, questo è indiscutibile. Devo quindi ringraziare i colleghi di Camera e Senato, nonché tutte le forze politiche dei due rami del Parlamento per i netti miglioramenti fatti nel testo.
E’ evidente che il settore dell’edilizia è un settore trainante per la nostra economia, che è fermo da più di dieci anni e che ha pagato tutte le crisi che questo paese ha avuto negli ultimi quindici anni. Era giusto intervenire e al tal riguardo, prima del lockdown di marzo, ho convocato un tavolo sull’edilizia al Ministero. L’ho voluto fare proprio al MiSE, che non ha una competenza diretta in quanto legata più al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per dare un segnale di attenzione a un comparto che a mio avviso è un comparto industriale del paese, poiché ha grande capacità di generare ricchezza e soprattutto di distribuirla.
Era quindi necessario intervenire sul quel settore con una norma di sistema e di prospettiva, anche perché abbiamo da raggiungere degli obiettivi legati al Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, che porta alla richiesta del settore residenziale di un contributo pari a circa il 35% dei risparmi di efficienza energetica al 2030.
Ci siamo trovati quindi a voler predisporre una norma che, da un lato desse una scossa forte alla parte offerta del settore edilizio, dall’altro consentisse a tutti i cittadini di veder realizzata una abitazione dove poter vivere in modo più confortevole con edifici ad alto livello di efficienza energetica.
Abbiamo inserito, inoltre, anche il sismabonus: detrazioni al 110% per i lavori di riqualificazione sismica del comparto edilizio. Ritengo che questi siano tre grandi pilasti che questa norma porta dentro in un contesto che è quello della circolarità dei crediti d’imposta, che riteniamo in questo momento storico essere un valore aggiunto alla misura che stiamo facendo.
Necessari due decreti attuativi
Il decreto Rilancio vede l’emanazione di due decreti attuativi che sono di stretta competenza del Ministro dello Sviluppo economico:
Il primo, il decreto Requisiti tecnici, secondo quanto previsto dal comma 3-ter dell’articolo 14 del DL. 4 giugno 2013, n. 63, convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, prevede il concerto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed è relativo alla definizione dei requisiti tecnici che devono soddisfare gli interventi che beneficiano delle agevolazioni, nonché dei massimali di costo specifici per singola tipologia di intervento. Questa è una previsione introdotta dal legislatore nel 2013 che aveva già iniziato a modificare il sistema delle detrazioni fiscali per le agevolazioni e gli interventi edilizi e che delegava il MiSE, di concerto con Mattm, Mit e Mef, alla redazione del cosiddetto decreto requisiti minimi. Decreto che esiste già ma che va ovviamente modificato rispetto alle nuove disposizioni normative contemplate nell’articolo 119.
C’è un secondo decreto che è nuovo, in quanto non previsto in nessuna altra normativa, il Decreto Asseverazioni (comma 13 dell’art.119), ossia la definizione delle modalità di trasmissione e del relativo modulo della asseverazione che vengono poi trasmesse ai vari organi competenti tra cui ovviamente l’Enea”.
Qui gli approfondimenti del ministro Patuanelli sul decreto requisiti tecnici e sul decreto asseverazioni.
a cura di EB
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