Al provvedimento il 20% dei fondi UE. Lo prevede la bozza del PNRR-Piano nazionale di ripresa e resilienza progettato per attuare il programma Next Generation EU alias Ricovery plan
Il Superbonus, il provvedimento cui sono legate le sorti dell’edilizia e delle industrie e delle piccole e medie aziende che lavorano nelle e per le costruzioni, potrebbe vedersi allocate risorse per 40,1 miliardi provenienti dai 209 miliardi destinati all’Italia dal programma Next Generation EU, comunemente e impropriamente definito Ricovery Plan. Lo prevede la bozza del Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza progettato per attuare il programma europeo e all’esame del Governo.
Il Superbonus è stato inserito infatti all’interno di una delle sei priorità del Pnrr: la rivoluzione verde e transizione ecologica. La struttura del Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede sei grandi aree di investimento (tra parentesi, è indicata la quota percentuale di allocazione delle risorse):
-rivoluzione verde (35,5%);
-digitalizzazione (23,3%);
-infrastrutture (13,2);
-istruzione e ricerca (9,1%);
-inclusione sociale (8,1%);
-salute (4,3%).
La fetta maggiore andrà alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica” con 74,3 miliardi pari al 35,5% dei fondi UE. All’interno di questa voce 40,1 miliardi (ovvero il 19,1% dell’intero budget italiano del Next Generation EU) andranno destinati alla “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”, ovvero anche alla proroga e probabilmente alla estensione del Superbonus 110%. I 40,1 miliardi non saranno destinati solo a questo provvedimento ma anche al risanamento di scuole, ospedali, edifici pubblici.
Il cluster “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, oltre all’ “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”, comprende anche le aree Transizione energetica e mobilità locale sostenibile (18,5 miliardi), Impresa verde ed economia circolare (6,3 Mdi) e Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica (9,4 Mdi).
Quasi il 60% delle risorse UE andranno alla rivoluzione verde e digitale, il che è una buona notizia per il Paese. Meno buona è la notizia secondo cui solo il 9% delle risorse andrà all’area della Salute, pur tenendo conto che una quota parte dei 40,1 miliardi destinati alla “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici” troverà destinazione nel risanamento degli ospedali.
La notizia smentisce le preoccupazioni che si erano diffuse tra contribuenti e operatori dell’edilizia qualche settimana fa quando il Superbonus era sparito dal ddl di Bilancio 2021 presentato in Parlamento per mancanza di fondi (vedi news).
Un’altra buona notizia proviene dalla Camera dei Deputati dove 107 deputati di maggioranza e opposizione hanno firmato un emendamento bipartisan al ddl di Bilancio 2021 per prorogare il Superbonus fino al 31 dicembre 2023 e per ampliarne i contenuti.
a cura di Ennio Braicovich
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