Facciamo chiarezza su un tema molto vivo e dibattuto nel settore delle chiusure antincendio e dei serramenti, dietro il quale vi sono forti interessi ma anche responsabilità.
Sono porte interne o sono porte esterne? Il dibattito potrebbe sembrare una questione di lana caprina. Anche se talmente evidente, all’apparenza, è la differenza tra i due termini, essa è oggetto di un dibattito molto intenso soprattutto nel settore tagliafuoco, anche alla luce dell’imminente arrivo della marcatura CE obbligatoria (vedi news). Mi spiego: il 90% circa delle porte tagliafuoco è collocato all’interno degli edifici, e quindi normalmente farebbe parte della categoria Porte interne. Il restante 10% è parte dell’involucro dell’edificio e quindi farebbe parte delle Porte esterne. Come i lettori sapranno, queste ultime sono regolamentate dalla EN 13451-1, (norma armonizzata), le prime dalla EN 13451-2, norma non (ancora) armonizzata.
Sembrava tutto chiaro quando invece…
Parecchia confusione devono averla gettata nel settore le regole per l’ecobonus che prevedono che qualora una porta, anche se interna agli edifici, delimiti un ambiente riscaldato da uno che non è riscaldato, e quindi sia soggetta a una differenza di temperature, possa godere dei benefici fiscali di solito attribuiti ai serramenti esterni.
Il tema diventa ancor più caldo se si parla di porte tagliafuoco. Ovviamente se la porta tagliafuoco è esterna essa soggiace alle regole delle normali porte esterne. Per inciso, non molti produttori di porte tagliafuoco sono pronti con la marcatura CE che scatta il 2 novembre. Anche nomi grossi del settore hanno gettato la spugna e si sono dichiarati impossibilitati a fornire porte tagliafuoco esterne che ottemperano sia alla EN 14351-1 che alla EN 16034 oppure i portoni tagliafuoco che rispondono sia alla EN 13241 che alla già citata EN 16034. E questo nonostante i tre anni di periodo di coesistenza per la EN 16034 che si chiudono il 1 novembre.
La EN 16034, per chi non la conoscesse, è la norma di prodotto per le chiusure antincendio e porta il titolo “Porte pedonali, industriali, commerciali, da garage e finestre apribili – Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali – Caratteristiche di resistenza al fuoco e/o tenuta al fumo”.
Distinguere le porte
Come fare allora distinguere nei casi dubbi una porta esterna da una interna? Per il prof. Paolo Rigone, coordinatore del Gruppo di lavoro UNI/CT 033/GL 12 e direttore tecnico di Unicmi, “Finestre, porte, chiusure oscuranti e relativi accessori” la distinzione è abbastanza lineare: “Porte esterne sono quelle che separano un ambiente esterno da quello interno. In questo caso, ad esempio, le porte di ingresso di un appartamento in un condominio sono porte interne a meno che la scala sia esterna, come nel caso di ballatoio o di una casa di ringhiera”. Rigone ammette che un po’ di confusione la si deve alle regole per l’ecobonus che ammettono, giustamente, il beneficio fiscale per porte che separano un ambiente riscaldato da un ambiente che non lo è.
Ma “una differenza di temperatura tra interno ed esterno non basta per definire esterna la porta di ingresso, ad esempio, di un appartamento di condominio, anche in presenza di scale non riscaldate”. E’ l’opinione dell’ing. Gerhard Wackerbauer, direttore del BrandschutzCentrum di ift Rosenheim cui abbiamo rivolto il quesito pubblicamente in occasione del recente Forum Tagliafuoco (vedi news).
In effetti, spiega dal canto suo l’ing. Gianrico Delfino, responsabile della Divisione Tagliafuoco di Acmi, “non basta una moderata differenza di temperatura tra una faccia e l’altra della porta per portarci a definire se essa è interna o esterna. Il clima è la risultante di diversi fattori quali temperatura, precipitazioni, umidità, pressione atmosferica, movimenti dell’aria”.
Ma allora come fare nei casi dubbi che si pongono davanti a produttori e rivenditori? anzitutto il primo riferimento è fare riferimento al progettista antincendio e ai requisiti di progetto. Il secondo suggerimento viene dall’ing. Rita D’Alessandro, responsabile normativa di EdilegnoArredo/FederlegnoArredo: “Per le definizioni di porta esterna e porta interna occorre fare assolutamente riferimento alla norma UNI EN 12519:2018 “Finestre e porte pedonali – Terminologia”. Una norma che è richiamata dalle norme armonizzate come la EN 14351-1 e la EN 13241 e che rientra pienamente di diritto, è il caso di dirlo, all’interno del corpus normatvo e legislativo dell’Unione europea, come stabilito da una sentenza della Corte di Giustizia europea (vedi news).
Che cosa dice la norma UNI EN 12519:2018, in vendita presso UNI a 100€ salvo sconti, e che da aprile è disponibile anche in italiano?
Porte esterne e porte interne
Anzitutto, la porta esterna è definita come la porta inserita nell’involucro di un edificio che separa il clima esterno da quello interno e il cui impiego principale è il passaggio di pedoni.
La porta interna è definita come il prodotto da costruzione progettato e utilizzato per chiudere un’apertura permanente inserita in elementi di separazione interni di un edificio e il cui impiego principale previsto è il passaggio di pedoni.
Fatti questi dovuti chiarimenti, gli operatori si pongono altre domande. E, ad esempio, che cosa succede se si installa una porta pedonale esterna all’interno di un edificio? Qui Wackerbauer ha sorriso affermando: “E’ difficile pensare che la polizia vi venga a cercare per questo”. Vedendo la cosa sotto l’aspetto pratico, di norma, una porta esterna deve rispondere a molte più intense sollecitazioni di una porta interna.
Quanto all’installazione di una porta pedonale tagliafuoco interna all’esterno non c’è nemmeno da pensarci. Lì vige la UNI EN 14351-1 e gli obblighi relativi. C’è il Decreto legislativo 106/2017 che all’articolo 20 prevede pene severe per chi – costruttore, direttore lavori, direttore dell’esecuzione, collaudatore – utilizzi prodotti e materiali non conformi destinati a uso strutturale o uso antincendio.
Quanto alla data e al momento di applicazione della marcatura CE di porte tagliafuoco esterne (e portoni tagliafuoco) non vi sono dubbi, vedi l’articolo dell’arch. Mario Sanvito al proposito. E, comunque, molta attenzione d’ora in poi a che cosa si compra e a che cosa si installa.
Foto: Porte e vetrate tagliafuoco, Doc. Picco & Martini
a cura di Ennio Braicovich
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