Non sempre è facile, nel caso di una tapparella, combinare la sicurezza antieffrazione e la totale scomparsa. Solo a volte è possibile e vanno fatti i giusti calcoli
Continua la rubrica dedicata ai cantieri, che lascia la parola a chi li vive ogni giorno da anni ed è riuscito a farsi un nome nel settore!
L’autore è William Bisacchi (serramentista con oltre 30 anni di esperienza) ed è il protagonista di una nuova rubrica sulla rivista Nuova Finestra in cui scrive di cantieri particolarmente difficili che ha avuto modo di seguire e di come siano stati ottenuti brillanti risultati grazie anche alla scelta dei giusti serramenti. E qui sul sito guidafinestra.it li racconta attraverso video dedicati, corredati di foto e dettagli interessanti che potrebbero essere particolarmente utili per i colleghi. Ogni mese un cantiere, ogni cantiere una storia, ogni storia una problematica da risolvere, ogni problematica risolta un risultato eccellente.
Tapparelle sicure
Protagonista di questo progetto è un vecchio magazzino di Bologna trasformato in un moderno e sicuro loft. La richiesta principale del cliente era di quella di installare tapparelle blindate ma con un cassonetto a totale scomparsa e una posa su cappotto e senza ponti termici. In un certo senso potrebbe sembrare una richiesta banale, ma valutandola con attenzione si riscontrano diversi problemi di non facile risoluzione. Innanzitutto, pensiamo al connubio sicurezza/polistirolo: è possibile parlare di polistirolo di sicurezza? In secondo luogo, le tapparelle blindate hanno diametri di avvolgimento importanti e, quindi, non sempre è possibile racchiuderle all’interno di un cassonetto a scomparsa.
Sicurezza antieffrazione
Un piccolo ripasso riguardante la sicurezza: le classi antieffrazione sono sei, dalla prima che deve resistere solo ad attacchi manuali con la forza fisica dell’operatore, alla sesta in cui sono previsti tutti gli attrezzi possibili e immaginabili compreso una mola da taglio con disco da 230 mm di diametro e tempo di prova di 20 minuti. Le classi che si utilizzano principalmente in un’abitazione sono la classe 2, la 3 e la 4. Attenzione a utilizzare una classe 4 con leggerezza, non è una classe facile da raggiungere, perché in questo caso anche il muro andrebbe costruito con una certa resistenza simile a un muro in cemento armato da almeno 15 cm. Le case di oggi sono normalmente costruite con mattone forato da 25-30 cm e cappotto da 12-16 cm. Quanto resiste questo muro? Non voglio spaventare nessuno ma faccio questo esempio a tutti i miei clienti ed è bene che lo facciate anche voi perché altrimenti si rischia di esagerare nella sicurezza degli infissi tralasciando tutto il resto. Esempio: prendo un cutter e senza fare nessun tipo di rumore in 30 secondi (se sono lento) taglio via il cappotto esterno creando un foro da 20 x 20 cm vicino alla maniglia di una finestra o portafinestra a 1 anta. Prendo martello e scalpello e in due minuti (se sono lento) rompo i blocchi forati, infilo la mano e giro la maniglia. Magari gli infissi erano in classe 4 ma il muro era normale, quante volte accade?
Tapparelle blindate: attenzione al diametro di avvolgimento
Il punto principale che William vuole affrontare è il seguente: cosa succede quando installiamo una tapparella blindata su monoblocco e cappotto in EPS? Avrà la stessa sicurezza certificata? Quando vengono testati in laboratorio i manufatti vengono installati su portali in acciaio che hanno una grande resistenza. Quando installiamo le guide sul polistirolo che resistenza avrà quel punto se venisse sollecitato con un piede di porco come previsto già nella classe antieffrazione 3? L’autore crede che sarebbe difficile parlare di sicurezza se non si prendessero in esame alcuni accorgimenti per migliorare la situazione. L’optimum sarebbe utilizzare un portale in acciaio in modo da avere la stessa resistenza testata nella prova antieffrazione ma sarebbero difficili da eliminare i ponti termici e i costi sarebbero molto alti, forse troppo. L’ideale potrebbe essere staffare le guide ogni 30-40 cm con degli elementi a “L” in acciaio che colleghino le guide alla muratura portante. Oppure si potrebbero utilizzare due murali in legno lamellare per tutta l’altezza delle guide che colleghino le guide stesse alla muratura in modo da renderle solidali con la stessa. E se abbiamo un monoblocco come nel caso del loft di Bologna? Abbiamo messo un supporto in legno dietro alla guida, una lamiera di acciaio per tutta l’altezza del monoblocco in corrispondenza della guida e da questa al muro abbiamo utilizzato delle staffe in acciaio. Per far funzionare il tutto occorre che la spalla del monoblocco sia in isolante ad alta densità. Sicuramente non sarà sicura come quella testata ma si otterrà un risultato soddisfacente senza far crescere esponenzialmente ponti termici e costi. L’importante è avvisare sempre il cliente ed è importante anche scriverlo nel preventivo/contratto perché qualcosa di scritto e sottoscritto non ha mai la memoria corta.
Attenzione al diametro di avvolgimento
Quando si utilizzano tapparelle blindate, spesso nelle portefinestre si sviluppano dei diametri di avvolgimento vicini se non superiori ai 30 centimetri. Se il cliente richiede cassonetti a scomparsa e non ha uno spessore adeguato è meglio spiegargli che non è possibile piuttosto che utilizzare un cassonetto con poca coibentazione interna perché oltre a non essere a norma potrebbe creare un ponte termico con conseguente muffa e condensa. Per calcolare gli spessori minimi in cui installare cassonetti a scomparsa bisogna partire dal diametro della tapparella (30 cm nel caso in questione) e sommare 2 cm di tolleranza (1 cm su tutto il perimetro), 5 cm di veletta esterna (5 cm è il minimo per avere un po’ di stabilità) e 8 cm di veletta interna (è il minimo per avere un buon isolamento, 10 cm sarebbe meglio).
La formula finale è quindi questa: diametro tapparella + 15 cm = spessore muro.
45 cm è il minimo in questo esempio per ottenere le tapparelle blindate e il cassonetto a scomparsa come era stato richiesto. Se la misura del muro fosse stata di pari a 42 cm non sarebbe stato possibile, avremmo dovuto diminuire la veletta interna e oltre a fare un pessimo lavoro ci saremmo esporti a probabili problemi futuri.
Bisogna imparare a dire anche dei brutti no, so che non è facile quando il cliente ti dice “ma gli altri non mi hanno fatto tutti questi problemi” ma il professionista non segue la massa, è un essere senziente e pensate e utilizza la propria materia grigia per prendere le proprie decisioni.
Ma i monoblocchi sono davvero sicuri?
William analizza un altro esempio riguardo alla sicurezza: cosa succederebbe se quello scasso con cutter, di cui parlavamo poco fa, venisse effettuato non di fianco alla maniglia ma sopra all’infisso dove c’è il cassonetto monoblocco quando la tapparella è tutta abbassata e quindi in massima sicurezza? Ci troveremmo a tagliare due lastre di EPS senza fare rumore e potremmo anche smontare il rullo ed entrare senza fare scattare l’allarme.
“Voglio utilizzare questo spazio per sensibilizzare tutti i produttori di monoblocchi affinché prendano a cuore questo problema e lo risolvano installando una lamiera in acciaio nella veletta esterna che non comprometterebbe la termica e darebbe finalmente anche un po’ di rigidità alla stessa. Certo non si otterrebbe la sicurezza di Fort Knox ma sarebbe già un piccolo grande miglioramento per la sicurezza nostra e dei nostri clienti.” Conclude William Bisacchi.
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