L'Associazione segnala il riproporsi di due casi di razzismo metallico entrambi in Toscana, A Montevarchi (AR) e a Barberino Val d'Elsa (FI)
Anche se non se ne sentiva il bisogno tornano dopo un periodo di assenza i casi di razzismo metallico (che riguarda anche i serramenti in pvc). Due i casi segnalati da soci di Unicmi in Toscana.
In un caso a Montevarchi (AR) il locale Regolamento Edilizio del Comune, su edifici esistenti, vieta di fatto la sostituzione dei serramenti con materiali diversi dai preesistenti. L’utilizzo di telai metallici è possibile unicamente nelle porte vetrate dei piani terra nel caso di apertura di apertura di nuove porte e finestre su edifici esistenti. Inoltre, per le aperture di garage prospettanti spazi pubblici, è sconsigliato l'utilizzo di serrande o basculanti in lamiera metallica.
Nel secondo gli Allegati alle Norme Tecniche di Attuazione del Regolamento Edilizio e d’Igiene del Comune di Barberino Val d’Elsa (FI) le prescrizioni per gli infissi esterni e i dispositivi di oscuramento vietano l’utilizzo di materiali diversi dal legno.
In entrambi i casi, segnalati dai soci, Unicmi l’associazione è intervenuta scrivendo ai due Sindaci e fornendo ampia documentazione delle caratteristiche dei serramenti realizzati in alluminio.
Nelle lettere, firmate dal Direttore Generale Pietro Gimelli, Unicmi si auspica che venga presa in considerazione la modifica dei testi attuali dei due regolamenti insistendo soprattutto sull'importanza delle finiture.
“Considerando che le finiture – si legge nella lettera di Unicmi – sono l’unico elemento visibile dall’esterno di un edificio e che pertanto debbano essere definite e imposte dalle prescrizioni legislative, in quanto anche un serramento in legno verniciato con colori inadeguati può provocare offesa visiva, ci auguriamo che vogliate prendere in considerazione la seguente proposta di modifica” scrive Unicmi e aggiunge la proposta di modifica inserendo le seguenti frasi:
“E' ammesso l'uso di infissi in plastica o in metalli anodizzati purché presentino finitura superficiale compatibile con i colori tradizionali del legno usato nell’area di inserimento e non contrastare con il contesto ambientale esistente” e “E' ammesso l'uso di dispositivi di oscuramento in plastica o in metalli purché presentino finitura superficiale compatibile con i colori tradizionali del legno usato nell’area di inserimento e non contrastare con il contesto ambientale esistente”.
Nella documentazione allegata alle lettere inviate ai due Sindaci sono presenti la monografia “Forte, Bello e Leggero”; la copia della sentenza del TAR Regione Friuli Venezia Giulia; l’articolo pubblicato sul quotidiano “Il Piccolo” di Trieste, il 27 marzo 2007 e l’articolo pubblicato sulla rivista “Nuova Finestra” n. 4, 2007.
In gallery le due lettere inviate da Unicmi.
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