Così spiega Flavio Tosi, titolare della Tosi Serramenti di Arco (TN), che sottolinea le particolarità positive della Provincia
Trentini primi pro-capite per l’accesso all’ecobonus per i lavori di ristrutturazione della casa e per l’efficienza energetica. Primi in Italia davanti a bellunesi, ai valdostani e ai cugini bolzanini (vedi news). La cosa non è passata sotto silenzio e già si registrano le prime reazioni come quella pubblicata ieri a firma del Falegname del Nord che mette in luce come buona parte del merito stava nelle facilitazioni concesse dalla Provincia a chi vuole accedere agli ecobonus e al bonus casa (vedi news). E lo proponeva come esempio positivo da seguire. In sostanza, per chi non lo sapesse, la Provincia Autonoma paga gli interessi dei mutui che i cittadini accendono per finanziare i lavori in casa.
La notizia della virtuosità trentina, che nasce dall’analisi dei dati Enea 2018 sull’ecobonus 2017 (vedi news), sarebbe stata certamente “più notizia” in senso giornalistico se fosse venuta da altre parti della penisola meno virtuose sia senso energetico che fiscale. Al solito, la notizia non è il cane che morde l’uomo ma l’uomo che morde cane.
Le vere notizie sono due:
a) la Provincia di Trento si colloca ben prima davanti alla Provincia di Bolzano che è partita ben prima sul fronte dell’efficienza energetica della casa con l’esperienza luminosa e illuminante dell’Agenzia CasaClima che nasce quasi due decenni fa. Merito dell’amministrazione provinciale di Trento è di aver creduto, qualche anno più tardi, in una visione più ampia della sostenibilità per aver acceso il fuoco del Leed e del GBC Council Italia. Di fatto, anche a Trento la sostenibilità, l’efficienza energetica in edilizia e il risparmio energetico sono di casa in maniera stabile per un combinato disposto di volontà politica dall’alto e di impegno di cittadini volenterosi dal basso.
b) la media italiana di ricorso pro-capite all’ecobonus è di 61,4 quasi tre volte meno degli esempi più illuminati. E questo dato si può prestare a tante considerazioni tra cui parecchie scoraggianti. Ma ritorniamo al nostro tema principale.
Testardi, abbiamo voluto capirne di più sul record trentino e abbiamo interpellato un serramentista della zona, Flavio Tosi, titolare della Tosi Serramenti di Arco (TN) che vanta una lunga esperienza associativa e sociale.
Così Tosi spiega: “Il record dei Trentini per l’ecobonus? Beh, anzitutto qui si fattura quasi tutto. In secondo luogo i clienti sono consci dei propri diritti anche in materia di agevolazioni fiscali sulla casa, quindi ecobonus e bonus casa”.
Questo però lo sapevamo. Replichiamo: “E gli aiuti della Provincia hanno molta influenza?”
Il serramentista risponde: “Sì, essi si sono rivelati efficaci. Tuttavia essi riguardano solo gli interessi dei mutui che il cliente deve accendere. E’ un aiuto straordinario che ha fatto il bene di tutti ed è costato molto poco alla collettività perché ha aiutato i clienti, le imprese dell’edilizia e del serramento. Ha dato una mano all’ambiente e al risparmio economico ed ha aiutato lo Stato stesso. L’aiuto della Provincia è stato un volano economico formidabile pur costando molto poco”.
Puoi citare qualche esempio?
Tosi: “In un clima economico nazionale molto duro posso citare il nostro caso. Noi abbiamo raddoppiato il fatturato nel giro di dieci anni e l’ecobonus ha aiutato molto in questo. Però il record trentino è frutto di tanti fattori, oltre a questi…”
E quali?
“E’ il risultato anche di grande cambiamento culturale e mentale che si è verificato negli ultimi vent’anni”.
E sarebbe?
“Qui c’è stata e c’è molta influenza di movimenti come l’Agenzia CasaClima, la certificazione e la posa secondo CasaClima, il Leed che hanno contribuito a creare una cultura diffusa della sostenibilità e dell’efficienza energetica tra gli operatori dell’edilizia e tra la gente comune. Questi movimenti che sono culturali prima che tecnici, all’inizio sono stati visti come un fastidio “bestia”, magari anche da parecchi operatori dell’edilizia. Poi, si è visto che lentamente hanno creato un circuito virtuoso in cui tutti ci guadagnano. E ci guadagnano pure l’ambiente, l’economia, lo Stato. Si è creata in questo modo una cultura di massa della sostenibilità e della efficienza energetica. Così il cliente ti chiede la certificazione dei prodotti che gli serve per la fattura e per l’ecobonus. Diciamo che le agevolazioni fiscali servono, ma queste sono valide in tutta Italia. E’ servito l’aiuto della Provincia ma tutto ciò non sarebbe stato possibile se non ci fosse stata una cultura diffusa e profonda”.
Inevitabile la domanda se la forte presenza sul territorio di due big player nazionali come Finstral e Internorm, oltre che un forte settore artigianale, abbia stimolato a suo modo il mercato. La riflessione di Tosi è che: “Conta sì! Qui devi correre per stare al loro passo. Quando qualcuno alza l’asticella, tutti ci guadagnano. Probabilmente in passato è stata troppo bassa. Conviene che venga alzata”.
E pensare che ogni tanto c’è qualcuno che dichiara che “con la cultura non si mangia”! L’esempio della Provincia di Trento andrebbe rilanciato a livello nazionale, come afferma il nostro Falegname del Nord. C’è stata a suo tempo la proposta di ecoprestito di Finco che ci pare andasse nella stessa direzione. Sarebbe il caso di rilanciarla per rivitalizzare l’edilizia in un momento non facile per il paese. Ma anche qui, i soldi non bastano se non c’è una vera cultura del cambiamento a livello di massa.
(eb)
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