Qualcosa si muove per il rinnovo del Palazzo del Lavoro di Torino opera di Pier Luigi Nervi e in seguito abbandonato a se stesso
L’edificio realizzato da Pier Luigi Nervi per il centenario dell’Unità d’Italia (1960) verrà, forse, finalmente restaurato. Questo emerge dalla apposita riunione dei sindaci di Torino e Moncalieri. Come noto una prima soluzione proposta nel lontano 2007 non ha avuto poi seguito a causa delle difficoltà e delle opposizioni incontrate. Oggi forse si apre uno spiraglio. L’operazione prevede la trasformazione del Palazzo del Lavoro in una galleria commerciale con piazza pubblica coperta, spazi verdi e ruota panoramica, 1.500 parcheggi interrati e un sottopasso all’altezza del nodo di corso Maroncelli a Torino.
“La progettazione dell’infrastruttura, il cui costo è stimato in 10 milioni di euro, deve ora ripassare al vaglio del Consiglio comunale per la definitiva approvazione. Entro ottobre 2016 la Giunta dovrà approvare il Piano esecutivo convenzionato. L’inizio dei lavori è previsto per il febbraio 2017 (sia per l’edificio, sia per il sottopasso, dopo lo spostamento dei sottoservizi Smat). Chiusura del cantiere entro 18 mesi da questa data. Questa trasformazione produrrà una ricaduta economica di 22 milioni di euro che serviranno a finanziare parte della costruzione del sottopasso e a risistemare le aree esterne e il parco di Italia 61” Così scrive Il Quotidiano Piemontese.it
Questo importante edificio merita una breve cronistoria. L’appalto per la costruzione del padiglione di 47.000 mq per il Centenario dell’Unità d’Italia destinato ad ospitare la grande mostra sul lavoro allestita da Gio Ponti, viene bandito nel luglio del 1959 e assegnato all’impresa Nervi & Bartoli, con progettisti, oltre a Nervi, il figlio Antonio e Gino Covre, uno dei principali ingegneri italiani di strutture metalliche. Si tratta di una costruzione modulare che iniziata nel febbraio del 1960, a fine dicembre è già conclusa.
Si compone di un enorme spazio quadrangolare di circa 22.500 mq con copertura su base quadrata a ombrello di 40 m di lato suddivisa in sedici elementi indipendenti.Ogni elemento è costituito da un pilastro centrale alto più di 20 m e da una raggiera di travi in acciaio. Il suo involucro è composto da curtain-wall e frangisole. L’opera misura 158 m di lato e 26 m di altezza.
Successivamente è stato destinato a sede torinese dell’International Training Centre del Bureau International du Travail dell’ONU e poi abbandonato a metà anni settanta. Oggi verso un colpevole stato di degrado.
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