La ritenuta danneggia migliaia di aziende. Richiesto un incontro con Massimo Bitonci, sottosegretario di Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
La ritenuta d’acconto dell’8% è dannosa per i produttori e i rivenditori di serramenti che eseguono lavori che beneficiano di ecobonus e bonus casa. Lo sosteniamo con vigore da anni con notizie e articoli dedicati. La ritenuta d’acconto procura un enorme assorbimento di liquidità dalle casse delle nostre aziende. E’ una misura iniqua per le tante aziende oneste, introdotta nel 2010 per tamponare truffe alle casse dello Stato operate da pochi operatori disonesti.
Ahinoi, purtroppo è vero che nei primi anni di applicazione delle detrazioni fiscali dell’ecobonus e del bonus casa qualche operatore si era dimenticato allegramente di non inserire a bilancio le fatture emesse che però venivano portate in detrazione Irpef dai clienti. Di fatto un danno grave per l’erario che si trovava a donare al contribuente un’importante quota parte di cifre mai incassate.
Per di più, la ritenuta d’acconto non tocca affatto le non poche aziende estere che operano sul nostro mercato e che hanno personalità giuridica e fiscale in Italia e una banca italiana di appoggio. Con il risultato di procurare una situazione di iniqua disparità di trattamento che punisce produttori e rivenditori italiani e favorisce gli operatori esteri non residenti.
Una novità in materia è rappresentata dall’introduzione della fattura elettronica dal 1° gennaio. Più che opportunamente Unicmi solleva il tema della ritenuta d’acconto a carico degli operatori economici in presenza di lavori che beneficeranno di detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie o la riqualificazione energetica. Lo fa con una lettera di richiesta di incontro all’on. Massimo Bitonci, sottosegretario di Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sottolineando come questa problematica dal 2010 danneggi migliaia di PMI italiane.
Nella missiva l’associazione scrive: “Dal 1° gennaio 2019, però, è scattato l’obbligo di fatturazione elettronica, un provvedimento che elimina qualsiasi possibile effetto fraudolento da parte dei contribuenti in materia di detrazioni fiscali. Ci saremmo dunque attesi una contestuale eliminazione dell’obbligo di versamento della ritenuta d’acconto. Ciò non è purtroppo avvenuto. Allo stato attuale, dunque, il mantenimento della ritenuta d’acconto non rappresenterebbe più alcun deterrente anti-frode”.
E poi c’è il tema gravissimo della disparità di trattamento tra operatori italiani e stranieri fiscalmente non residenti. Unicmi evidenzia: “Secondo noi ciò rappresenta una vera e propria distorsione nel mercato, in atto, fra l’altro, in un momento di gravissima crisi del settore, crisi in parte mitigata dai “bonus per l’edilizia” che rappresentano una quota media di oltre il 40% del fatturato dei costruttori italiani di serramenti. Riterremo infatti doverosa l’equiparazione dei doveri fiscali di tutti i soggetti, indipendentemente dalla loro nazionalità e dalla presenza di una banca italiana di appoggio, oppure all’esclusione dell’accesso alle detrazioni di quei prodotti commercializzati da soggetti che eludono i doveri fiscali a carico delle imprese italiane”.
Sarebbe doveroso che tutte le Associazioni del settore appoggiassero la mossa di Unicmi con l’auspicio che “l’Esecutivo e il Parlamento eliminino la ritenuta d’acconto dell’8% e cancellino le disparità di trattamento fra operatori italiani e operatori stranieri privi di personalità giuridica e fiscale in Italia”.
(eb)
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere