Economia

USA. L’economia migliora e le vendite di case esistenti risalgono

Ma gli housing starts salgono con difficoltà. Aumenta l’età media degli acquirenti. I giovani hanno meno risorse per la casa. Ovvero la ripresa del settore casa sarà più lenta e graduale di quello che si sperava.

Continua, con prudenza, il flusso di notizie positive che giungono da oltreoceano. Lo scrive nella sua newsletter mensile l’analista di mercato Donato Grosser (www.grosserconsulting.com). In America i consumatori hanno ricominciato a spendere però i modi di spesa sono cambiati. C’e’ molta piu’ cautela. Si acquistano automobili come e più di prima, ma meno abitazioni il cui acquisto tramite mutui è più rischioso. Per questo motivo il settore delle costruzioni residenziali progredisce a un ritmo insufficiente. Le giovani famiglie non hanno semplicemente i mezzi per comprare case e molti preferiscono affittare, cosa nuova per molti americani che da sempre hanno il sogno della proria casetta. Per una grande rispresa dell’economia ci vorrà un pò di tempo quando le finanze delle famiglie americane saranno tornate a rafforzarsi in modo sufficiente.

Ecco i punti salienti che riguardano l’industria delle costruzioni USA.

L’economia USA migliora gradualmente
Secondo un rapporto di ottobre della Federal Reserve Bank di San Francisco, l’economia USA sta migliorando, ma rimangono preoccupazioni per la situazione in Giappone e in Europa e per il rafforzamento del dollaro, fattori che potrebbero rallentare la ripresa. Nel secondo trimestre del 2014 il PIL è cresciuto al ritmo annuale del 4,6%, compensando il declino del 2,1% nel primo trimestre. Il settore dei consumi va migliorando e così pure quello industriale. Il problema maggiore è costituito dal settore casa che è considerato “soft” (soffice). Il settore casa, per via della sua importanza per l’economia in generale e per molti settori dell’indotto, nel passato è stato il principale fattore di ripresa economica dopo le recessioni. In questo periodo post-recessione, invece, questo settore soffre per via di fari fattori frenanti che vengono spiegati di seguito. Il mercato del lavoro continua a migliorare con l’aumento di posti di lavoro e la disoccupazione scesa al 5,9%. D’altra parte la partecipazione alla forza lavoro è scesa al 62,7%, la percentuale più bassa da diversi decenni. L’inflazione è sotto controllo con l’indice dei prezzi per spese di consumo personale salito dell’1,5% in agosto rispetto all’anno precedente.

Le vendite di case esistenti risalgono e toccano il picco del 2014
La National Association of Realtors (NAR) ha rilasciato i dati delle vendite di case esistenti (existing home sales, vedi grafico in alto) relativi a settembre 2014: l’aumento è stato del 2,4% rispetto al mese precedente a un tasso annuale stagionalizzato di 5,17 milioni di unità, superiore a quanto avevano previsto gli analisti. Si tratta del livello più elevato dall’inizio dell’anno. Nel dettaglio: le vendite di case monofamiliari sono aumentate del 2% a un tasso di 4,56 milioni e quelle di condomini sono aumentate del 5,2% a un tasso di 610.000. Il prezzo mediano di vendita è stato di 209.700 dollari, in calo rispetto ai $218.400 di agosto ma in aumento del 5,6% rispetto allo scorso anno. Secondo il capo economista della NAR Lawrence Yun, “i bassi tassi di interesse e la stabilizzazione dell’aumento dei prezzi hanno portato all’aumento di settembre, nonostante l’attività degli investitori sia rimasta in pari con il calo dello scorso mese. Gli acquirenti tradizionali si ritrovano in un mercato più competitivo con meno investitori alla ricerca di case disponibili, ma potrebbero far fronte a un calo delle scelte dovuto al fatto che gli inventari generalmente diminuiscono andando verso l’inverno”.

Gli housing starts salgono ma con difficoltà
Secondo dati del U.S. Census Bureau, le nuove abitazioni messe in opera sono aumentate a settembre del 6,3% rispetto al mese precedente a un tasso annuale stagionalizzato di 1,02 milioni di unità. Nel dettaglio, rispetto ad agosto le case monofamiliari sono cresciute del 1,1% a un tasso di 646.000 unità e le strutture con 5 o più unità abitative del 18,5% a un tasso di 353.000 unità. In tutte le regioni si è registrato un aumento. Sebbene in salita negli ultimi mesi, la ripresa sta avvenendo con molte difficoltà e il livello dei housing starts è ben lontano da quello di dieci anni fa, come mostrato chiaramente dal grafico sottostante. Una delle cause di questa crescita a rilento è la diminuzione del numero di giovani che comprano la loro prima casa, come spiegato nella prossima notizia.

Sempre meno giovani comprano casa
La National Association of Realtors (NAR) ha pubblicato sul proprio sito internet una mappa raffigurante l’età mediana degli acquirenti di casa negli Stati Uniti nell’ultimo decennio. Come si può notare subito da un primo sguardo alla tabella e al grafico seguenti, l’età è aumentata in tutti gli Stati principali e la ragione è semplice: i giovani hanno meno soldi e non possono più permettersi di comprare casa come un tempo. Questi dati mostrano che la ripresa del settore casa sarà più lenta e graduale di quello che si sperava.