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Highlights attualità. Verso la proroga del bonus ristrutturazioni

Approvata dal Consiglio dei Ministri la proposta di Legge di Bilancio con una proroga del bonus ristrutturazioni al 50%. Cosa cambierà con la manovra 2025?

Al centro del dibattito di questa settimana la proroga del bonus ristrutturazioni che potrebbe essere confermata al 50% anche per tutto il 2025. Ma si è parlato anche di trasformazione digitale, AI e scambio di titoli ambientali

 

Manovra 2025: verso la proroga del bonus ristrutturazioni al 50%

Il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema delle Legge di Bilancio e, nell’ambito della riforma delle detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie, si sta valutando di conservare il bonus del 50% solo per le prime case (detrazione scaglionata in dieci anni) con un tetto di spesa da 96mila euro, come aveva anticipato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo.

Nella nuova legge di Bilancio potrebbe essere prorogata l’attuale aliquota di agevolazione solo per gli immobili principali, accedendo soltanto alle detrazioni dirette, senza nessuna apertura verso l’utilizzo del meccanismo alternativo della cessione del credito o dello sconto in fattura.

Per le seconde case lo sconto fiscale base per le riqualificazioni passerà per legge al 36% a partire dal 1° gennaio 2025 con il limite di 48mila euro. La detrazione in assenza di ulteriori proroghe dal 2028 e fino al 2033 scenderà ulteriormente al 30%.

 

Innovazione e tecnologia, asset su cui puntare

La trasformazione digitale e l’implementazione di nuove tecnologie, come l’Ai, hanno contribuito al successo di alcune aziende italiane. Lo dice una ricerca di Deloitte Private che ha coinvolto 67 ‘Best Managed Companies’ del 2024.

Il 75% delle imprese si dichiara avanti nel processo di digitalizzazione, mentre il 25% sta iniziando a implementarlo nei vari processi e nelle iniziative aziendali. Solo l’1% è in fase iniziale e ha da poco attivato attività di innovazione tecnologica.

Per migliorare produttività e competitività gli investimenti le aziende puntano su: data analytics (90%), software Erp (86%), applicazioni e piattaforme cloud (83%). Seguono Ai e machine learning (64%), investimenti per i programmi per la gestione del magazzino e delle scorte (63%), per mobile, banda larga e wireless (58%), identità digitale e gestione degli accessi (54%) e IoT (47%).

Tra le difficoltà riscontrate nello sviluppo tecnologico si evidenziano invece la mancanza di talento e competenze tecniche nel panorama lavorativo (43%), la difficoltà nell’identificazione di specifici casi d’uso (57%), la difficoltà nella gestione dei rischi (35%) e i costi dell’implementazione (24%).

 

Scambio di titoli ambientali anche nell’UE

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha proposto di dotare l’UE di un nuovo mercato di scambio di titoli ambientali dedicato ai crediti per la biodiversità. Un meccanismo in parte già usato nel Regno Unito e in Australia.

Un imprenditore che ha raggiunto target di tutela della natura otterrebbe dei certificati che potrà vendere sul mercato a chi è in ritardo nel raggiungerei suoi obiettivi.

“Dobbiamo incanalare nuovo reddito verso tutti coloro che aiutano la natura- ha detto von der Leyen-. Stiamo lavorando con i Paesi membri per sviluppare i primi progetti pilota”.

Con questo obiettivo l’organizzazione International Advisory Panel on Biodiversity Credits si è attivata per creare standard mondiali.