Nel nuovo Archivio storico provinciale di Guadalajara In Spagna condizioni ottimali per conservare e visionare gli importanti documenti in un ambiente confortevole sono state ottenute con largo utilizzo di vetro, alluminio e soluzioni schermanti
Gli archivi sono luoghi di conservazione. Hanno anche una funzione simbolica come luoghi di identità sociale e culturale. L'idea alla base del nuovo archivio storico di Guadalajara, capitale di provincia, nel centro della Spagna, a circa 50 chilometri a nord di Madrid, non è solo quello di stabilire una connessione tra il passato e il presente, ma anche di offrire le migliori condizioni possibili per i visitatori, i dipendenti e, naturalmente per conservare i documenti.
Nel Sud della Castiglia ci sono condizioni climatiche particolari: clima continentale ma molto caldo e secco e le radiazioni solari possono essere molto forti. Una grande sfida per la progettazione delle facciate di strutture quali gli archivi. I requisiti di illuminazione naturale per ottenere buone condizioni di lavoro infatti entrano sperso in conflitto con le esigenze di protezione contro l'abbagliamento e il surriscaldamento.
Per l’Archivio storico di Guadalajara lo studio di architettura Rojo/Fernandez-Shaw di Madrid ha progettato una facciata a doppia pelle che permette un ampio ingresso della luce e nel contempo il suo controllo ottenuto tramite schermature.
Il nuovo Archivio è situato nel centro della città e l'edificio è caratterizzato da una sensazione di grande compattezza, cosa che consente una ottima integrazione con le strutture circostanti.
Però, non sono solo la sua funzione e la sua compattezza che lo fanno apparire come un contenitore.
Il rivestimento esterno in alluminio forato è piegato a diverse profondità lungo le facciate orientale e occidentale così come sul tetto e si avvolge intorno all'intera struttura dell'edificio come una tenda di metallo.
La struttura fondamentale interna si basa su un sistema modulare di ambienti ciascuno di circa 8 metri di larghezza e 22 metri di lunghezza impilati fra loro e posti uno dietro l’altro. Ci sono le stanze dell'archivio vero e proprio nella parte settentrionale e, nei piani superiori, le aree comuni, l'auditorium e le zone di studio attorno all'ingresso e di fronte al parco. L'ingresso del nuovo edificio porta ad un atrio luminoso che si estende per tutta l'altezza dell'edificio.
L'atmosfera è anche caratterizzata dalla presenza del legno materiale presente come materiale da costruzione, nel soffitto e nei rivestimenti interni.
Il carattere della sala d'ingresso e delle altre stanze aperte al pubblico è determinato dalla luce diurna che vi penetra attraverso il filtro del vetro isolante con schermature Okawood che presenta una griglia di legno nel vetrocamera con funzione di protezione contro le eccessive radiazioni solari e che aggiunge vita alla facciata, e offre una piacevole illuminazione naturale alle aree interne. La griglia di legnosi affianca al legno presente nei pavimenti e nei rivestimenti interni.
All'esterno, la parete interna del doppio involucro è ottenuta con finestre larghe 120 x 250 in alluminio con vetro 6+6/12/8 a controllo solare inserite in una struttura in acciaio con materiale isolante.
La facciata esterna è una facciata ventilata in vetro serigrafato extrachiaro 10+10 e in alcune zone ci sono i pannelli di facciata con vetro 6+6/16/8 temprato e a controllo solare. Qui all'interno della camera del vetro si trova la griglia in legno 200 x 120 x 18 mm.
Quanto alle aziende fornitrici, main contractor è Cabbsa Obras y Servicios.Il rivestimento in alluminio forato è di Estrumaher, la facciata è di Gamelsa posata da Hiberlux con vetri Okawood di Okalux e vetri serigrafati di Cristaleria Soler Hermanos. I vetri curvi sono Guardian Glass, lavorati da Barrioglass e montati sempre da Hiberlux.
Per l’interno troviamo porte tagliafuoco Alfateco, serrature Tesa (Assa Abloy) che si è occupata anche dei sistemi di controllo, la carpenteria in legno è di Teisa, i controsoffitti sono di Hunter Douglas.
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