L'installazione di parapetti, balaustre e coperture in vetro conferisce agli edifici un'eleganza moderna e una sensazione di leggerezza. La trasparenza del vetro consente di eliminare i confini fisici tra spazi distinti, creando una continuità visiva affascinante. Esistono numerosi prodotti adatti a queste applicazioni e, nella scelta, la priorità assoluta è la sicurezza.
Vetro e architettura contemporanea
L’uso del vetro nell’architettura contemporanea è ormai onnipresente, diventando uno degli elementi chiave dell’evoluzione architettonica degli ultimi decenni. Sia nelle nuove costruzioni che nelle riqualificazioni, si è osservato un aumento significativo delle superfici vetrate, indipendentemente dalla destinazione d’uso e dal tipo di costruzione. Questo fenomeno è dovuto a vari fattori, ma l’impatto estetico del vetro è certamente uno dei più rilevanti. Ampie superfici trasparenti creano ambienti eleganti, aperti e luminosi, dissolvendo la fisicità delle pareti e sfumando i confini tra interno ed esterno.
La trasparenza del vetro consente alla vista di spaziare finché il paesaggio e il contesto lo permettono, e la permeabilità alla luce è fondamentale per i nuovi standard di comfort, che privilegiano l’illuminazione naturale rispetto a quella artificiale, apportando innumerevoli benefici. Questo senso di apertura è sempre più ricercato nella società contemporanea. Inoltre, la luce naturale e l’apporto solare contribuiscono all’efficienza energetica degli edifici, un obiettivo imprescindibile per qualsiasi intervento edile.
Da un punto di vista tecnologico, l’ampio utilizzo del vetro è stato reso possibile dall’evoluzione del settore, che ha sviluppato prodotti sempre più resistenti e performanti. Soluzioni sicure e affidabili, anche per applicazioni architettoniche audaci, includono doppi vetri, vetri stratificati e vetri temprati. Queste alternative permettono di mantenere l’equilibrio tra la libertà compositiva dei progettisti e la funzionalità e sicurezza di ogni progetto.
Parapetti, balaustre e coperture in vetro: la normativa di riferimento
La realizzazione di parapetti, balaustre e coperture in vetro richiede l’uso di prodotti specificamente progettati per questi scopi, garantendo la piena conformità alle normative vigenti. Per assicurare la sicurezza e l’adeguatezza delle installazioni, è necessario considerare vari riferimenti normativi che coinvolgono principalmente i produttori. Le normative riguardano sia le funzioni svolte da questi elementi, indipendentemente dal materiale utilizzato, sia specifici requisiti relativi al vetro. Questo panorama normativo è complesso e deve essere ben conosciuto e applicato da tutte le aziende del settore.
Il punto di partenza sono le Norme Tecniche delle Costruzioni del 2018 (NTC), definite dal DM 17/01/2018, che si applicano a tutto il settore delle costruzioni e includono riferimenti specifici ai parapetti e alle coperture, soprattutto in relazione alla resistenza ai carichi. Per parapetti e balaustre, le norme definiscono altezze minime, la presenza di corrimani e i sovraccarichi orizzontali per le diverse categorie d’uso, come ambienti residenziali e luoghi pubblici affollati. I carichi minimi su balaustre e parapetti per scale, balconi e ballatoi devono essere almeno di 2kN/m. Inoltre, si devono considerare carichi di neve e vento. Le verifiche possono essere effettuate tramite calcolo analitico o sperimentale.
Per le coperture, le NTC forniscono indicazioni essenziali sulla resistenza ai carichi, considerando carichi orizzontali lineari, carichi verticali uniformemente distribuiti e carichi verticali concentrati. È fondamentale considerare la resistenza al carico della neve, soprattutto per superfici orizzontali, tenendo conto della posizione geografica dell’edificio e della forma della copertura. Per parapetti e balaustre, oltre alle NTC, esistono ulteriori normative tecniche relative alle funzioni svolte da questi elementi, applicabili a qualsiasi materiale utilizzato.
Nello specifico si parla di:
- La norma UNI 10806:1999 “Ringhiere, balaustre o parapetti prefabbricati – Determinazione della resistenza meccanica ai carichi statici distribuiti”
- La norma UNI 10807:1999 “Ringhiere, balaustre o parapetti prefabbricati – Determinazione della resistenza meccanica ai carichi dinamici”
- La norma UNI 10809:1999 “Ringhiere, balaustre o parapetti prefabbricati – Dimensioni, prestazioni meccaniche e sequenza delle prove”, che definiscono le caratteristiche dimensionali, quali l’altezza minima dei parapetti (pari a 1 m, riducibile a 0,90 m solo in caso di uso privato secondario) e l’impedimento della scalabilità
In aggiunta, vi sono normative che trattano in modo specifico l’utilizzo del vetro. Tra cui:
- La norma UNI 7697:2018 “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie”, che si applica ai vetri per edilizia, fornendo le informazioni necessarie per la scelta del vetro a seconda dell’applicazione. Sono definite classi minime di prestazione per i vetri e si introduce il tema della “post-rottura”, quindi del comportamento del vetro a seguito della frattura, che non dovrebbe prevedere il collasso immediato
- La norma UNI 12600:2004 “Vetro per edilizia – Prova del pendolo – Metodo della prova di impatto e classificazione per il vetro piano”, che tratta la cosiddetta “prova del pendolo”, ossia una prova che permette di simulare l’urto di un corpo molle e classifica i vetri a seconda del comportamento e della modalità di rottura
- La norma UNI 11678:2017 “Vetro per edilizia – Elementi di tamponamento in vetro aventi funzione anticaduta – Resistenza al carico statico lineare e al carico dinamico – Metodi di Prova”. Questa norma è specifica per parapetti e balaustre e parla, per esempio, di flessione massima, di prova di resistenza allo Stato limite Ultimo o di prova di impatto da corpo semirigido
- La norma UNI 11895:2023 “Vetro per edilizia – Sicurezza delle coperture vetrate – Metodo di prova, classificazione dei risultati e guida alla corretta scelta delle prestazioni di sicurezza”, recentemente pubblicata e specifiche per le coperture in vetro. Prima di questa norma non vi era un riferimento specifico, se non il documento dell’EOTA, l’EAD 220025-00-0401 “Cantilevered structural horizontal glazing (structural glass canopy/roof)”, che però non includeva tutti i sistemi di copertura vetrati. La nuova norma descrive prove e criteri di accettabilità da applicare alle coperture vetrate, con prove di impatto da corpo duro e molle, oltre che di carico statico post-rottura e di resistenza alla grandine
La scelta del materiale
Nel contesto normativo articolato, è fondamentale scegliere la tipologia di vetro adatta per realizzare parapetti e coperture trasparenti. La selezione deve partire dalle prestazioni strutturali, uno degli aspetti chiave per una progettazione corretta. La resistenza del vetro varia in base a fattori come spessore, tipologia e trattamento termico. Non è solo la rottura del vetro a essere critica, ma anche il grado di pericolosità dopo la frattura. Pertanto, si preferiscono vetri temprati e laminati, ottenuti assemblando più lastre con pellicole di PVB o SG.
Aziende specializzate, come Faraone, combinano alle lastre un passamano continuo, rigido e ben vincolato per evitare il collasso immediato delle lastre e impedire la caduta nel vuoto. Un’alternativa è l’uso di vetri temprati stratificati con intercalare rigido della famiglia 2, garantendo resistenza al carico anche dopo la rottura. La scelta del vetro stratificato si basa sulla sua classificazione, espressa in numeri che indicano il numero di lastre, lo spessore e le pellicole tra le lastre.
Oltre alla sicurezza, l’estetica delle lastre incide sul design finale dell’elemento. La combinazione di vetri temprati con pellicole in PVB riduce la trasparenza, mentre l’uso di vetri temprati con vetri induriti e pellicole in PVB garantisce maggiore trasparenza, ma riduce la resistenza del parapetto e peggiora il comportamento in caso di rottura. Ogni scelta deve essere attentamente ponderata.
Nel caso delle coperture, è cruciale considerare il comportamento del vetro in ambito energetico. Le coperture vetrate devono garantire isolamento termico e acustico, prevenendo problemi come il surriscaldamento. Pertanto, è possibile optare per vetri bassoemissivi o selettivi e considerare sistemi di ombreggiamento per la stagione calda.
La sostenibilità è un aspetto cruciale, specialmente per le coperture trasparenti, e i progettisti si rivolgono alle aziende specializzate per ottenere supporto e competenze consolidate nel tempo.
La manutenzione di parapetti e coperture in vetro
Un tema cruciale nella gestione dei componenti in vetro è la manutenzione ordinaria. Sebbene esteticamente accattivanti ed eleganti, questi elementi possono perdere il loro fascino se non adeguatamente puliti. Questo aspetto riguarda principalmente l’utente, ma deve essere considerato già in fase di progettazione. La pulizia di parapetti e balaustre in vetro può risultare complessa per vari motivi, tra cui la loro posizione difficile da raggiungere e l’esposizione agli agenti atmosferici, specialmente in condizioni climatiche aggressive. Le coperture, in particolare, possono presentare sfide aggiuntive poiché non sempre sono facilmente accessibili.
Per mitigare queste difficoltà, sono state sviluppate soluzioni specifiche, come i vetri autopulenti, dotati di rivestimenti che degradano gli inquinanti a contatto con la superficie. Questi rivestimenti reagiscono alla luce del sole, eliminando sporco e altre tracce indesiderate, che vengono poi lavati via dalla pioggia senza lasciare gocce. Sebbene queste soluzioni non garantiscano una pulizia completa e permanente, riducono significativamente la frequenza delle operazioni di pulizia, rendendole meno ricorrenti e più semplici.
Oltre ai vetri autopulenti, esistono trattamenti antigraffio che prolungano la conservazione dell’aspetto del vetro nel tempo, proteggendo la superficie e mantenendone l’integrità. Una corretta manutenzione ordinaria dovrebbe includere la rimozione della polvere, un adeguato lavaggio e una successiva asciugatura delle superfici vetrate. In molti casi, specialmente per le coperture vetrate, la pulizia fai-da-te non è praticabile, rendendo necessario il ricorso a aziende specializzate in queste attività.
Dal mercato
Diverse aziende sono impegnate a proporre soluzioni di alta qualità per la realizzazione di componenti in vetro, sviluppando prodotti sempre più performanti e su misura per ogni esigenza. Un esempio significativo è Compas, fondata dalla famiglia Radisa nel 1964, esperta nella progettazione di accessori per serramenti e balconi. Ricerca e sviluppo, innovazione e competenze sono i pilastri su cui l’azienda basa la sua offerta, proponendo soluzioni efficaci e apprezzate dai progettisti per le loro eccellenti prestazioni estetico-funzionali.
Tra i prodotti di punta, il parapetto Juliet si distingue per aver superato brillantemente i test delle normative italiane ed europee. Questa serie garantisce conformità e sicurezza secondo la normativa di riferimento e ha superato i test previsti dalla norma UNI 11678. Uno dei principali vantaggi è la facilità e immediatezza dell’installazione: l’inserimento dei vetri è facilitato dagli ampi spazi all’interno dei profili in alluminio, che vengono poi riempiti da appositi profili di chiusura. Come nei sistemi Total Glass, anche il sistema Juliet è predisposto per l’illuminazione delle vetrate mediante strisce LED a bassa tensione.
Per quanto riguarda la resistenza alle sollecitazioni, i balconi alla francese sono stati sottoposti a rigorosi test per assicurare la loro capacità di resistere alle condizioni più estreme. Con una spinta di 3 kN/m e testati fino a 4,5 kN/m, sia per vetri di spessore 8+1.52SGP+8 su larghezze fino a 1500 mm, sia per vetri di spessore 10+1.52SGP+10 su larghezze fino a 2500 mm, queste performance permettono l’installazione del sistema Juliet sia in contesti residenziali che pubblici.
Compas dimostra come l’innovazione e l’attenzione alla normativa possano andare di pari passo, offrendo soluzioni che non solo rispettano elevati standard di sicurezza, ma che risultano anche semplici da installare e adatte a diverse applicazioni architettoniche.
Innovazione e prestazioni elevate anche per i prodotti dell’azienda Faraone, che vanta un’esperienza nel mondo del vetro di oltre 50 anni. A supporto dei progettisti, inoltre, viene offerta una consulenza tecnica specializzata, così come è garantita la posa qualificata dei prodotti. Sono diverse le proposte della Faraone quando si parla di parapetti e balaustre in vetro, tra cui la serie Ninfa, ormai tra le più vendute dell’azienda e che si distingue anche per il design minimale ed elegante. Tutta la serie 6 dei parapetti in vetro Ninfa è stata verificata da calcolo analitico e da test reali. Novità: nuova tecnologia RS per una posa più veloce. Il sistema garantisce resistenze reali da 200 kg/m (testato a 300 kg/m) a 500 kg/m (testato a 750 kg/m). Il montaggio e la messa a piombo del vetro, che avviene solo dal lato interno della balaustra, sono semplici e veloci. La progettazione dei parapetti Faraone, infatti, prende in considerazione fin dal principio anche le fasi di posa in opera ed è per questo che si è sviluppato il parapetto con un montaggio che avviene solo dal lato interno, per la massima sicurezza anche dell’installatore. Per l’utente, invece, si è pensato a un sistema di personalizzazione dei parapetti, con lastre di colori coprenti o sfumature particolari, oltre alla possibilità di ricorrere al processo di serigrafia, acidatura o di stampaggio direttamente sul vetro, così da garantire l’effetto che maggiormente soddisfa chi vive l’ambiente.
a cura di Gaia Mussi
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