Così l’esponente della Commissione UNI “Vetro” sulla Prassi di Riferimento appena pubblicata per la scelta e l’applicazione del vetro in edilizia
È bastata una rapida scorsa alle 104 pagine del documento UNI/PdR 23:2016 per coglierne l’importanza e la valenza (vedi news). PdR vuol dire Prassi di Riferimento. Si tratta di una tipologia di documenti, così spiega UNI, che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido (al massimo 8 mesi dall’approvazione della richiesta) processo di condivisione ristretta ai soli autori, verificata l’assenza di norme o progetti di norma allo studio sullo stesso argomento.
In sintesi, la UNI/PdR 23:2016 intende fornire ai progettisti, ai tecnici delle pubbliche amministrazioni, ai direttori dei lavori e a tutti gli operatori interessati una serie di linee guida con le principali indicazioni per l’individuazione della tipologia di prodotto vetrario per l’edilizia da impiegare nella specifica applicazione.
Cogliamo al volo la presenza di Mario Boschi al Forum Serramenti di Verona per sottoporgli qualche domanda in merito. Ecco domande e risposte:
Da dove nasce l’idea del documento?
Boschi: L’dea del documento nacque quando ci rendemmo conto che la nuova legislazione energetica, le numerose norme EN che da queste leggi venivano richiamate e ed il corretto impiego dei prodotti vetrari conseguenti, esigevano un notevole sforzo per acquisire le conoscenze necessarie. Quando andammo a verificare se e quanto queste conoscenze erano diffuse presso gli Uffici Tecnici della amministrazione pubblica, ci rendemmo conto che occorreva contribuire a colmare eventuali carenze.
Come Assovetro, prendemmo contatto con ANCI (l’Associazione dei Comuni Italiani) che fu subito concorde sulla utilità di una azione di questo tipo. Con l’intervento e la collaborazione di ANCITEL, la struttura tecnica pertinente, costituimmo un gruppo di lavoro composto da delegati degli uffici tecnici comunali (Genova, Salerno, Montevarchi, Poggio Mirteto), tecnici Ancitel ed esperti dell’industria vetraria.
Che finalità vi siete proposti?
Boschi: L’obiettivo era quello di produrre un documento che sintetizzasse le conoscenze necessarie per fare una progettazione delle vetrate che fosse:
– conforme alle leggi ed alle norme cogenti
– tecnicamente e funzionalmente corretta
– seguita da un adeguato capitolato per i fornitori.
Inoltre, doveva fornire istruzioni ai Progettisti ed agli Uffici tecnici comunali per poter dialogare attraverso schemi e modelli chiari con cui documentare i progetti da esaminare e gli edifici da approvare.
Dopo una intensa fase di lavoro, nel settembre 2014 (vedi news) venne pubblicato congiuntamente da Ancitel e da Assovetro il documento:
“Indicazioni per la progettazione ed elementi per il capitolato dei prodotti vetrari per l’edilizia”, liberamente scaricabile dai siti delle due associazioni.
Quale è stato il processo che vi ha portato a concepire la struttura?
Boschi: Nelle riunioni del gruppo di lavoro è emerso sempre più evidente che il documento non poteva limitarsi ad affrontare solo gli aspetti energetici come si era originariamente pensato. C’era l’esigenza di fornire un documento esauriente e questo ha imposto di affrontare, seppur più succintamente, anche altre problematiche connesse con la conformità a norme e leggi e la progettazione in genere, come: sicurezza, acustica, marcatura, attestazione prestazionale, posa e manutenzione, ecc.
Il documento appare decisamente ricco sotto l’aspetto tecnico, normativo e legislativo. Quasi un Manuale del vetro. Anche dal punto di vista applicativo (verifica di progetto e verifica in cantiere) appare interessante…
Boschi: A posteriori, ci risulta che il contenuto del documento abbia risposto alle attese e che, anche per gli aspetti di metodo, in particolare gli allegati:
Schema per la progettazione, Scheda: ”Verifica del progetto” e Scheda “Verifica del cantiere” risultano adottati (da un numero non quantificabile di uffici tecnici) come modelli correnti nel disbrigo delle pratiche comunali per licenze e controlli.
Una valutazione conclusiva e complessiva dell’iniziativa?
Boschi: A conti fatti si ritiene che il documento abbia raggiunto l’obiettivo, è servito a fare cultura, a formalizzare la comunicazione, a proporre un metodo che semplifichi le relazioni tra gli operatori del settore e l’Amministrazione. Resta il fatto che ci troviamo di fronte ad un documento stilato e condiviso da due Associazioni che, pur importanti, rappresentano solo “due parti”. Si è creduto opportuno ed utile dargli una veste più generale, la veste di un documento UNI che ne favorisca la ulteriore diffusione e la generale adozione.
La “Prassi di riferimento – UNI” ci è sembrata una via adatta al perseguimento di questo ulteriore obiettivo. Ricordo a tutti che come “Prassi di riferimento”, il documento è aperto e liberamente scaricabile dal sito dell’UNI.
(eb)
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