Normativa

Vetro per edilizia e sicurezza. La nuova norma UNI 7697

Abitualmente diamo la sicurezza come scontata e consideriamo che ogni cosa di cui ci circondiamo la assicuri nel modo da noi atteso. Di questo si occupa la revisione della norma sulla sicurezza nelle applicazioni vetrarie. Vediamo cosa cambia

È una constatazione facile da dimostrare. Se compriamo un qualsiasi bene presumiamo che i collaudi abbiano previsto i test di verifica per garantire la sicurezza dell’acquirente, non ci preoccupiamo di verificarlo.
Se è sul mercato diamo per scontato che ci sia chi lo abbia fatto per noi. Il principio è generale; vale per l’auto, per l’edificio, per i giocattoli, per gli alimenti e… persino per le armi che dovranno offendere solo al momento programmato dall’utente. Se anche restringiamo il problema dalle macchine o dai kit complessi ai materiali, la questione non cambia. Anche in questo caso ci attendiamo che abbiano le prestazioni di sicurezza attese. Quali, però?
Rispondere a questa domanda non è sempre facile. Il più delle volte occorre una competenza specialistica, magari un concorso di competenze diverse, l’ausilio di leggi e norme tecniche. Questa considerazione si applica bene all’impiego del vetro installato nelle nostre abitazioni, quello che con una denominazione ormai internazionalmente diffusa si indica come” vetro per edilizia”. In lastre o barre, piano o curvo, trasparente o traslucido, verniciato o laccato, in queste od in altre numerose varianti, il vetro è ampiamente applicato nell’edilizia, sia negli involucri che negli interni….

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