Buona riuscita di Vitrum 2021: grazie alla sinergia con la neonata Glass Week, Milano si avvia a diventare la capitale del vetro. Numerose le nuove tecnologie presentate e molto indovinato in gemellaggio con Made in Steel, con la sostenibilità in prima linea
Edizione positiva per Vitrum 2021, il salone internazionale delle macchine per la lavorazione del vetro tornato a Fieramilano Rho dal 5 all’8 ottobre. È stata la ventiduesima edizione di questo evento biennale B2B, che stavolta si è presentato con il claim “Where glass technology comes alive”, e in effetti la manifestazione esprimeva vitalità, fiducia e voglia di rinascere. I dati di quest’anno parlano di circa 120 espositori da 16 nazioni diverse, con una presenza estera del 40%. Quello di ottobre 2021 è stato il primo rientro in presenza dall’inizio della pandemia, però per fortuna i numeri non ne hanno risentito più di tanto. L’area espositiva si è ridotta meno del 30%, e la dimensione media degli stand è aumentata più del 20%. Inoltre, il 53,1% degli espositori ha riconfermato la propria presenza. La contrazione, quindi, è stata inferiore alla media, come ha voluto sottolineare in sede di inaugurazione dell’evento il presidente Dino Zandonella Necca, che ha esortato a essere positivi, guardando il “bicchiere mezzo pieno”.
In grande risalto il tema della sostenibilità, tanto che Nicola Favaro, direttore tecnico della Stazione Sperimentale del Vetro, localizzata sull’isola di Murano, sempre in occasione dell’inaugurazione di Vitrum ha fatto notare quanto sia innovativo il fatto che oggi già in fase di progettazione di un elemento ci si preoccupi del suo riciclaggio, dicendosi sicuro che questa tendenza difficilmente si fermerà. Il vetro piano è meno votato al riciclo attualmente, ha ammesso, ma lui spera che le cose migliorino. Ora ciò che proviene dallo smantellamento di facciate ecc. viene smaltito come materiale inerte, ma questo, dice, deve finire.
Il bilancio finale della manifestazione è positivo, con 6.150 visitatori, il 45% dei quali provenienti dall’estero in rappresentanza di ben 74 Paesi.
Soddisfatto Dino Zandonella Necca, secondo cui quest’anno a Vitrum si sono gettate le basi affinché Milano diventi la capitale delle tecnologie del vetro negli anni a venire.
Una grande mano in questo senso l’ha data la neonata Glass Week, che ha richiamato l’attenzione su questo materiale con una serie di iniziative in giro per la città, quali visite guidate lungo i percorsi del vetro sia artistico che architettonico, eventi, incontri, workshop ecc.
Positiva anche l’introduzione di Vitrum Life, definita l’anima digitale della manifestazione, per rimanere costantemente aggiornati sul mondo del vetro, sugli espositori, sulle tecnologie ecc.
Vetro e acciaio
L’unione fa la forza, per questo stavolta, tornando in scena in un periodo molto particolare, Vitrum non si è presentata da sola, ma accompagnata da Emo, l’esposizione internazionale delle macchine utensili ospitata alternativamente da Italia e Germania, e Made in Steel, la principale manifestazione siderurgica del Sud Europa.
È soprattutto con quest’ultima che Vitrum ha stabilito un vero e proprio gemellaggio. Vetro e acciaio, del resto, vanno spesso a braccetto. L’acciaio oltretutto, in accoppiamento al vetro, si prevede che dilagherà negli edifici del futuro, grazie soprattutto alla sua riciclabilità, soppiantando progressivamente il cemento, materiale ormai poco ben visto poiché poco sostenibile.
Pensando ai serramenti
È stato veramente apprezzabile lo sforzo (riuscito) di un’attenzione estetica negli allestimenti. Alla forma, comunque, corrispondeva una sostanza di pari valore, basti pensare che tutte le aziende espositrici hanno voluto mettere in mostra qualcosa di inedito. Del resto, le tecnologie sono in continua evoluzione anche nel comparto del vetro, e la manifestazione era tutta targata industry 4.0.
Vari gli spunti interessanti per il mondo dei serramenti, vediamone alcuni, tutti all’insegna della novità.
Iniziamo dal colosso veneto Forel, che ha celebrato a Vitrum il suo 45° anniversari di attività, con tanto di taglio di una gigantesca torta. Al culmine dei festeggiamenti il titolare dell’azienda, Fortunato Vianello, ha pronunciato poche ma sentite parole, dichiarando la soddisfazione di essere a Vitrum, senza però risparmiare una nota di rammarico per le aziende non presenti.
Fra le novità presentate dall’azienda a Vitrum 2021, una linea per l’assemblaggio di vetro isolante con profilo termoplastico inserita in un contesto completamente automatizzato. Interessante pure l’innovativo sistema di scarico, sviluppato in base alle specifiche caratteristiche di questa tipologia di vetrocamera, ma adatto anche alla movimentazione dei pannelli con profilo rigido o flessibile. Un ulteriore vantaggio è che i cavalletti possono essere regolati in modo da evitare una pressione eccessiva sui pannelli.
Mazzaroppi ha messo in bella mostra TP Compact, macchina per la tempra agile e compatta che consente anche alle piccole vetrerie di eseguire in proprio l’intero processo di tempra. In caso di vetro basso emissivo, notoriamente difficile da scaldare, è previsto l’inserimento nel forno di uno speciale sistema di convezione. Interessante anche sotto il profilo del risparmio energetico, questa macchina è stata l’unica del suo genere messa in funzione durante Vitrum, con il simpatico coinvolgimento dei visitatori.
Cugher ha presentato Architectural Lab, divisione specializzata in soluzioni edili, di arredo e design in vetro piano, oltre a sistemi per la movimentazione del vetro piano con arpe automatizzate e convogliatori di carico e scarico.
Keraglass ha portato a Vitrum la sua nuova linea Vision di forni oscillanti per la tempra del vetro piano. Particolarmente notevole il modello 900, dotato di una precamera a convezione. Punta alla qualità elevata e a un basso consumo di energia, ed è adatto ad aziende medio-grandi di un’ampia gamma di settori, fra cui architettura, arredamento e solare.
Supertemper è l’ultima soluzione tecnica che Mappi ha studiato per rispondere a una precisa esigenza di mercato in materia di vetri resistenti al fuoco (classificati E30).
Le maggiori resistenze meccaniche richieste per questo tipo di vetri (160 MPa) hanno portato a una soluzione unica che non richiede alcuna modifica al layout del forno, senza aggiunta di booster o compressori e con una gestione diversa delle fasi di riscaldamento e raffreddamento.
Per Forvet, Sortiflex è la novità nella movimentazione e nell’immagazzinamento del vetro. La particolarità è che i buffer di stoccaggio sono costruiti con un sistema brevettato che fornisce due livelli sovrapposti che raddoppiano il numero di posizioni disponibili con lo stesso ingombro, aumentando così il potenziale senza richiedere più spazio nell’impianto. A seconda della lunghezza del vetro, ogni posizione del buffer può ospitare più lastre.
Triulzi esponeva la nuova lavatrice orizzontale della linea Toscana, caratterizzata, oltre che dalle dimensioni compatte, da un’apertura laterale che favorisce le operazioni di manutenzione. Realizzata completamente in acciaio inox, è dotata anche da sensori per il vetro sia in entrata che in uscita.
Anche il software ha avuto la sua parte: Sophia è la piattaforma IoT creata da Biesse Group in collaborazione con Accenture che permette di accedere a un’ampia gamma di servizi per snellire e razionalizzare i processi di gestione del lavoro.
2022 Anno Internazionale del Vetro
Visto che l’Onu ha sancito che il 2022 sarà l’Anno Internazionale del Vetro, la Glass Week tornerà in scena in versione moltiplicata, mentre per Vitrum bisognerà attendere l’ottobre del 2023, un appuntamento al quale il presidente Dino Zandonella Necca guarda con particolare ottimismo “con la prospettiva di ritrovarsi in un contesto non più segnato dalla pandemia e di picco per l’economia, e quindi, la possibilità di organizzare il più grande Vitrum di sempre”.
Anche Michele Gusti presidente di Gimav (l’associazione dei costruttori di macchine per il vetro) spera in un Vitrum trionfante fra due anni, apprezzando il grande impegno di far riuscire la manifestazione al meglio, compreso l’allargamento alla città. La sua personale previsione per gli sviluppi tecnologici del comparto vede un futuro sostenibile, con le vetrerie che consumeranno solo idrogeno e ossigeno, e non più gas.
a cura di Lucia Carleschi
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